Forza e coraggio: in Calabria qualcosa sta cambiando se c’è chi riesce a denunciare la cosca Gallico

Cari amici di blog, dalla scorsa settimana sto raccontando alcuni particolari del decreto con il quale, tre giorni fa, sono stati fermati 4 indiziati di delitto che gravitano a vario titolo, secondo la Dda di Reggio, intorno al clan Gallico di Palmi. Gli indagati sono accusati di associazione mafiosa e tentata estorsione aggravata commessa in danno di operatori economici. L’operazione è stata condotta dai pm Michele Prestipino Giarritta, Roberto Di Palma, Adriana Sciglio e Giovanni Musarò.

Giovedì scorso ho raccontato (si veda il post in archivio) delle presunte talpe tra i Carabinieri sulle quali, «verosimilmente» sempre secondo la Procura, potevano (possono?) contare le cosche Gallico e Bellocco.

Ieri ho sottolineato un aspetto importantissimo: il continuo e per nulla sorprendente cambio alla guida della criminalità con nuove leve.

Oggi proseguo sulla falsariga, raccontando come è nata la volontà dell’imprenditore Giuseppe Cilona di denunciare la potente cosca Gallico (e qui mi piace ricordare un grande imprenditore e un grande uomo che, per primo, anni fa, decise di ribellarsi alle cosche e tracciare la via a tutti gli altri: Gaetano Saffioti). Il resto della coraggiosa storia di questo imprenditore lo potete leggere, oggi stesso, nel mio usuale appuntamento del giovedi sulla finestra ““Ora legale – Lezioni antimafia da imprese e società”, su www.ilsole24ore.com, in alto, sotto la testata online.

IL RISCATTO

L’imprenditore Giuseppe Cilona aveva compreso immediatamente che il minore XX, con l’aggressione al figlio minore, aveva inteso inviargli un preciso segnale ed infatti farà mettere a verbale: «Mi sono deciso a denunciare tutto questo dopo che XX ha minacciato e ha tentato di aggredire mio figlio. Mi sono reso conto che non potevo più temporeggiare, perché aveva individuato il mio punto debole. Mio figlio quel giorno é tornato a casa balbettando per la paura, perché sa benissimo chi é XX. E da quel giorno non esce da casa, é nervoso, balbetta quando parla. Anche l’altro mio figlio di 22 anni ha paura. Ecco perché ho deciso di dire tutta la verità, so che queste sono persone pericolose…E’ evidente che la richiesta avanzatami da Cosentino Antonino e quelle successivamente fatte da XX sono collegate».

3 – to be continued (le precedenti puntate sono state pubblicate il 24 e 30 ottobre)