Operazione Blue Call/4 Una sala giochi alle porte di Milano frutta 1,4 milioni all’anno: manna per la ‘ndrangheta!

Cari amici di blog, su questo umile e umido blog sto raccontando alcuni particolari dell’indagine con la quale la Procura di Milano e quella di Reggio Calabria hanno posto fine alla scalata della cosca mafiosa Bellocco di Rosarno ad alcune aziende in Lombardia. Tra queste la società di call center “Blue Call srl”. Nei post (che trovate in archivio nei giorni 29 e 30 novembre e il 7 dicembre) ho descritto molti particolari.

Oggi vorrei dedicarmi proprio ad alcuni investimenti fatti in Lombardia sull’asse Milano-Brescia, Eldorado per i ricchi e per gli arricchiti.

Bene. Alla famiglia Bellocco di Rosarno – questa è la conclusione dei pm controfirmata nell’ordinanza dal Gip Giuseppe Gennari – era riconducibile un ristorante a Cologne (Brescia), ottenuto anche grazie alla preziosa collaborazione di un uomo di fiducia della cosca.

Ci hanno messo 2 anni gli investigatori per ricostruire i fili dell’intestazione fittizia del ristorante, a partire da una telefonata dell’8 novembre 2010 di Umberto Bellocco con un amico, un soggetto pluripregiudicato (arrestato per ricettazione nel 1998, per estorsione nel 2004, per rapina nel 2005 e, sempre nello stesso anno, per associazione per delinquere finalizzata alla truffa, bancarotta fraudolenta e ricettazione, personaggio che annovera, inoltre, segnalazioni per i reati di danneggiamento, reati contro la persona e per violazioni in materia di sostanze stupefacenti).

Già da tale conversazione emerge inequivocabilmente per la Procura che Bellocco, con un altro soggetto di cui in quel momento non si faceva il nome, aveva rilevato un ristorante: “Senti un pò..abbiamo bisogno di te urgente qua sopra! Che abbiamo ritirato un ristorante..una pizzeria..e abbiamo bisogno di te!… Ma non puoi anticipare? Non puoi anticipare? Che dobbiamo fare … qua una cosa di lusso! “.

Il 23 novembre 2010 veniva captata un’altra conversazione in cui considerava l’idea di andare in una non meglio precisata pizzeria, che assumeva essere di proprietà sua e di altri soggetti di cui non faceva il nome (“siamo proprietari lì”).

Che fosse Umberto Bellocco il titolare occulto dell’attività economica – sintetizza il Gip – lo si ricavava anche da una conversazione del 2 febbraio 2012, allorché lo stesso, al telefono, spiega di trovarsi all’interno del ristorante per seguire le attività di ristrutturazione.

EMPIRE GAMES

Non solo ristoranti però. Il gioco d’azzardo resta sempre una passionaccia, anche perché rende milioni quasi senza sforzi.

Umberto Bellocco e Francesco Nocera sono accusati dalla Procura di aver eluso le disposizioni in materia di misure di prevenzione patrimoniali, diventando titolari occulti della Empire Games snc, con sede a Cormano, paesone di 20mila abitanti a pochi chilometri da Milano.

Ancora una volta fondamentali le intercettazioni telefoniche per capire la titolarità sostanziale della compagine sociale di questa grande sala giochi alle porte del capoluogo.

Il 18 gennaio 2012 Umberto Bellocco (alias: il coltellone), comunica a due suoi interlocutori (alias: Osvaldo e Remo) che sta per rilevare una sala con 250 mq di superficie e 60 posti auto sotterranei dove poter piazzare fino a 52 slot machines: valore dell’attività 160.000 euro, la stessa sarebbe rilevata da Bellocco a 70.000 euro (“Amore sto a fa un'operazione qui… Sto ritirando un sala… 250mq… Capienza massima 52 macchinet.. Valore 160 a 70 con bar interno e 60 posti auto sotterraneo“) . Bellocco aggiunge dettagli circa la redditività dell’attività (“In tre mesi ha fatto 345 mila di incasso tenendo aperto solo sei ore”) e altri dettagli relativi alle modalità di acquisizione da cui si desume lo spiccato spirito imprenditoriale criminale del rampollo della famiglia Bellocco (“… Questa persona mi lascia tutte le licenze a nome della moglie dobbiamo cambiare solo il nome dell'amministratore… Xche e una ditta snc e nn una srl… E servono per forza due soci… Vabbè li troviamo“).

Quindi – non so se vi rendete conto – se tanto mi da tanto con 52 macchinette e una sala aperta sei ore al giorno si incassano 345mila euro in tre mesi, che poi se preferite vuol dire 1 milione e 416 mila euro all’anno, 115 mila euro al mese, 3.800 euro al giorno, 158 euro all’ora (una colf ne guadagna da 20 a 25) e infine 2,6 euro al minuto. Non male no. Alla faccia della crisi!

Francesco Nocera viene intercettato il 23 gennaio di quest’anno. Ecco il contenuto della sua telefonata: “Oggi l’ho visto, io a Piero! Era con ‘Ntonio per il fatto delle macchinette … allora tu metti a loro e io non mi avvicino di niente! Io la… e la gestisce lui! A fine mese quanto sono? Cinquemila? Cinquemila! Togliamo le spese che ci sono state e quelle che ci sono ce li dividiamo! Perché io a stare con lui li dentro, non sto! no! Quello là, va e gli mette trenta macchinette, li dentro… in cui, ventiquattro… ventiquattro gli cerchiamo prima di soldi… e sei… e sei quelli tipo… tipo, film (fon) la… tutti quelli… quelli on-line! E per tre mesi, l’incasso se lo tengono loro! ‘Ntoni (Antonio) e Piero!. Dopo quattro mesi… fanno i conti e vedono quanto gli è rimasto. Dice, allora… per quattro mesi, avete incassato…sessantamila euro, ci toccavano trentamila euro ciascuno… e invece se li tengono tutti loro! Hai capito? Dice: e dopo dei quattro mesi, iniziamo…a fare fifty-fifty! Che entrano diecimila? Che ci avete tolto? Che ci ha pagato duemila? Togliamo i duemila, quattro tu e quattro io! é a nome della moglie di coso la… di quello, del carrozziere! Vincenzo! Tutte cose…ha fatto tutto a nome suo! Che me ne fotte! Io un euro non lo sto mettendo!  Lo so dov’è! Qua dietro! È? … qua il parcheggio si trova qua…o qua sotto! O qua sotto… al  massimo… Questo qua è! Però è grande! Dai! [il punto GPS dell’auto si trova in Cormano di fronte alla sala giochi]”.

Lavorate gente, lavorate…

4 – the end (le precedenti puntate sono state pubblicate il 29, 30 novembre e il 7 dicembre)

r.galullo@ilsole24ore.com