Usura day: ogni ora chiudono due attività commerciali a causa dello “strozzo” – Le mani delle mafie

 

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Non so cosa farete nella prossima ora ma sappiate che, qualunque cosa voi facciate e mentre la fate, due imprese commerciali chiuderanno a causa dell’usura. Prima di domani alla stessa ora saranno 50. Uno stillicidio.

Oggi, giorno che Confesercenti ha dedicato alla lotta al cosiddetto “strozzo”, anche questo sarà ricordato tra i tanti.

In Italia gli “strozzini” sono oltre 40mila, per la gran parte noti all’autorità giudiziaria. In 10 anni la criminalità – che aveva una presenza marginale nel mercato usuraio – ha acquisito amplissime quote e sempre più numerosi sono i clan e le cosche che gestiscono un business che frutta almeno 20 miliardi all’anno.

Per Sos Impresa Confesercenti – che monitora costantemente questi dati che  con la relazione del suo presidente Lino Busà verranno presentati in occasione del No Usura Day – le operazioni censite che hanno coinvolto esponenti della criminalità organizzata sono aumentate in tre anni del 52,5%.

L’ingresso della criminalità organizzata (soprattutto della camorra) nell’attività usuraia ha favorito la trasformazione in una grande holding economico-criminale e ha contribuito a inserirla nella vita delle imprese e quindi nel sistema economico, spalancando le porte dei grandi circuiti finanziari. L’usura costringe alla chiusura 50 aziende al giorno e ha bruciato, nel 2010, circa 130mila posti di lavoro. Solitamente sono commercianti che operano nel dettaglio tradizionale: alimentaristi, fruttivendoli, gestori di negozi di abbigliamento e calzature, mobilieri. “Sono queste le categorie che oggi pagano, più di ogni altro comparto, il prezzo della crisi – dichiara Lino Busà e non deve, quindi, stupire se in questa situazione ci si rivolge agli usurai anche per aprire bottega”.

Sulla base delle informazioni di Sos Impresa Confesercenti e degli sportelli di aiuto presenti su quasi tutto il territorio nazionale, è possibile stimare in non meno di 200mila il numero di commercianti coinvolti in rapporti usurari. Poiché ciascuno si indebita con più strozzini le posizioni debitorie possono essere ragionevolmente stimate in oltre 600mila ma ciò che è più preoccupante è che in almeno 70mila casi sono con associazioni per delinquere di tipo mafioso. Gli interessi sono ormai stabilizzati oltre il 10% mensile, e cresce il capitale richiesto e gli interessi restituiti.

In Campania, Lazio e Sicilia si concentra un terzo dei commercianti coinvolti.

Alle aziende vanno aggiunti i piccoli imprenditori, innanzitutto artigiani ma anche dipendenti pubblici, operai, pensionati, facendo così lievitare a oltre 600mila le persone invischiate in patti usurari, cui vanno aggiunte non meno di 15mila immigrati impantanati tra attività parabancarie e usura vera e propria.

Il numero delle denunce registrate è risibile. “Dal 1996 si assiste a un calo sistematico e apparentemente inarrestabile del numero delle denunce – dichiara Lino Busàanche se è doveroso segnalare che dal 2004 il metodo di rilevazione statistica del Ministro dell’Interno è cambiato e quindi diventa più difficoltosa un’automatica comparazione con gli anni precedenti. Nel 2008 sono stati 375 i reati commessi e 905 le persone denuncia-te, segnando un leggero incremento sull'anno precedente (+12%) ma i numeri sono talmente bassi da rendere insignifi-cante qualsiasi serio raffronto statistico”.

Particolarmente indicativo è l’aumento delle persone denunciate che, sempre secondo il Ministero dell’Interno, nel primo semestre del 2010 sono state 640. Dato che segnala, non già una maggiore capacità investigativa che si mantiene su standard elevati, quanto una maggiore presenza del denaro circolante, dell’allargamento del giro usuraio e soprattutto del fatto che l'usura diventa un reato sempre più associativo.

A presto per un nuovo approfondimento sull’usura

r.galullo@ilsole24ore.com

1- to be continued

  • bartolo |

    Caro Calullo,
    I governi delle finanze, delle banche, dei ladri, dei mafiosi possono mai proteggere le imprese e i lavoratori? … no … è come mettere a governare il gregge un branco di lupi.

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