Amati lettori di questo umile e umido blog, rieccomi a voi con una nuova tappa di approfondimento della relazione della Commissione parlamentare antimafia sul rapporto tra mafia e massoneria.
Per quello che finora ho scritto rimando ai link sotto (oltre che alla ricerca dei servizi sul sito del Sole-24 Ore) e oggi (domani e la prossima settimana) ragiono e ragionerò su un passaggio conseguenziale a quanto abbiamo visto e appena accennato ieri: la segretezza del rapporto massonico.
La Commissione sul punto scrive addirittura più paragrafi sul tema ma è sintomatico il fatto che cammini in equilibrio su un filo teso su uno strapiombo, attenta ad arrivare sana a salva all’altro capo del cammino, ben sapendo che se sbaglia una parola cade e si sfracella.
Se, infatti, atteso tutto quel che scrive e che lascia intendere, la Commissione fosse stata coerente con se stessa avrebbe dovuto chiedere lo scioglimento delle obbedienze massoniche (tutte o alcune?) ma non poteva (e non può) farlo visto che la Costituzione vieta espressamente le associazioni segrete ma la legge Anselmi (come vedremo domani) è stata orientata nel suo contrario.
Sia chiaro: personalmente sono contrario e trovo un’aberrazione lo scioglimento delle obbedienze massoniche a meno che qualcuno non dimostri inequivocabilmente che siano sette segrete. Lo posso anche pensare ma il mio giudizio vale zero. Non sono né un investigatore né un inquirente e tantomeno un giudice o il Legislatore.
Seguitemi. Anzi: seguiamo i ragionamenti della Commissione che prima di prendere parziale posizione sulla segretezza parte da lontano. Troppo lontano.
«Un posto di primo piano – si legge all’inizio di un paragrafo – va riconosciuto alla segretezza che permea il mondo massonico (e anche quello mafioso) posto che le altre caratteristiche finiscono per esserne un mero corollario».
Minchia Signor Tenente! La massoneria è permeata di segretezza come Cosa nostra, tutto il resto è noia!
Subito dopo però, quando uno si aspetta che parta la denuncia nelle procure di tutta Italia, arriva una frenata: «Già dal punto di vista ordinamentale della massoneria, e al di là di quanto riscontrato nella prassi, il segreto costituisce il perno di alcune obbedienze».
E’ tutto «il mondo massonico» o solo «alcune obbedienze»? E quali? Quelle messe sotto la lente? Tutte? Alcune? Una?
Nei due capoversi successivi, nuovo colpo di frusta con i passaggi delle formule ufficiali previste per il giuramento/promessa solenne utilizzati per l’adesione alla massoneria dalla Glri (laddove emerge un impegno a «non palesare giammai i segreti della libera muratoria; di non far conoscere ad alcuno ciò che verrà svelato (..) durante le Tornate rituali e di formazione Massonica, né in relazione alle cerimonie di iniziazione ai gradi della libera muratoria»”ciò, addirittura, «sotto pena di aver tagliata la gola, strappato il cuore e la lingua, fatto il mio corpo cadavere in pezzi, indi bruciato e ridotto in polvere, questa sparsa al vento per esecrata memoria ed infamia eterna») e Gran Loggia d’Italia degli Alam-Obbedienza Piazza del Gesù Palazzo Vitelleschi («Il primo dovere è un silenzio assoluto su tutto ciò che vedrete e saprete in seguito, su tutto ciò che potrete udire e scoprire tra noi»).
Per quanto possa trattarsi di «retorica drammaticità» puramente «evocativa, considerata nella sua sola valenza simbolica» (seduta del 24 gennaio 2017, audizione del gran maestro della Gran Loggia regolare d’Italia, Fabio Venzi, resoconto stenografico, pagina 48) molte condotte, però, sono forgiate, già dal punto di vista ordinamentale, ad un senso di riservatezza a dir poco esasperato, scrive ancora la Commissione.
Ah ecco! Ad un «senso di riservatezza» che è come dire: profuma di rosa ma rosa non è, che cos è? «Sono infatti previste, talvolta negli stessi statuti – si legge subito dopo – alcune pratiche di dissimulazione, come il criptico saluto tra massoni in presenza di terzi, la mancata conoscibilità, all’esterno, delle sedi delle logge, l’accesso nel tempio con modalità di riconoscimento convenzionali che conducano a un alone di mistero».
Poi quando pensi che si continui sulle ali della fantasia ecco che la Commissione ridiscende in picchiata: «Soprattutto si rinvengono talune barriere alla trasparenza interna ed esterna (peraltro, proprio quelle individuate dalla legge 17/1982 quali caratteristiche sostanziali delle associazioni segrete) come i divieti, in capo a ciascun fratello, di conoscere (in assoluto o previa autorizzazione) l’identità degli associati di altre logge della medesima obbedienza, di apprendere, preventivamente, ciò che avviene negli altri livelli dell’ordine, di rendere noto agli estranei il nominativo di altri massoni.
Divieti o limitazioni che, inoltre, comportano, per taluni ordinamenti massonici, ulteriori restrizioni, quali ad esempio, la colpa massonica grave dell’iscritto che partecipa ad incontri rituali con altre logge o l’interdizione al fratello di rilasciare dichiarazioni alla stampa, rimesse, invece, al solo gran maestro. Si ricordi, a tale ultimo proposito, la singolare posizione assunta da Stefano Bisi, nel corso della sua prima audizione, a proposito dei due assessori di Castelvetrano iscritti alla sua obbedienza i quali, a suo dire, a differenza di altri politici locali, non avevano assunto una pubblica posizione contro Matteo Messina Denaro, perché spettava al gran maestro rilasciare dichiarazioni alla stampa, cosa del resto avvenuta poiché egli stesso aveva dichiarato che “avrebbe dato la sua vita” per la cattura del latitante».
Ma allora, uno pensa, se si rinvengono le barriere alla trasparenza interna ed esterna individuate dalla legge 17/1982, come caratteristiche sostanziali delle associazioni segrete, sono segrete! Si ma quali? Boh?
Prima di continuare domani sul tema, ammesso e non concesso che vi appassioni, vi lascio con un indovinello: profuma di segretezza ma segretezza non è, che cos è?
A domani guagliò!
4 – to be continued
(per le precedenti puntate si leggano
http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2018/01/17/un-cappuccio-massonico-e-come-un-diamante-per-sempre-parola-di-rosy-bindi-e-dei-pentiti-campanella-e-virgiglio/)