L’ufficio istruzione di Palermo nell’88: straziato dalle statistiche, abbandonato nel maxiprocesso – Parola di Ignazio De Francisci

Amati lettori di questo umile e umido blog tengo sempre fede alle mie promesse.

Ho scritto che le lacrime di coccodrillo (di Stato) sono state versate copiosamente in occasione del venticinquennale della strage di Capaci. Promisi che avrei continuato a parlare degli atti desecretati del Csm sul giudice Giovanni Falcone.

Ebbene, per quel che finora ho scritto rimando ai link a fondo pagina.

Oggi vorrei continuare a raccontare alcuni stralci educativi della seduta congiunta del 1°  agosto 1988 (inizio alle ore 15.40) della prima commissione referente e del Comitato antimafia presso il Consiglio superiore della magistratura (Csm).

Dopo aver letto insieme ieri alcuni stralci dell’audizione di Leonardo Guarnotta, ecco che poco dopo sarà il turno dell’audizione del giudice istruttore del pool antimafia Ignazio De Francisci.

Come se non bastasse quanto detto da Guarnotta, De Francisci, se possibile, andrà addirittura oltre.

«…da parte del consigliere Meli c’è stata una pressione sul lato delle statistiche – dirà il giudice – siamo stati bersagliati da richieste di statistiche, addirittura hanno voluto i numeri dal 1980. Ad un certo abbiamo avvertito una minore attenzione verso il lavoro del pool antimafia (…) Tutto questo ha influito anche psicologicamente perché ci sentiamo tartassati dalle statistiche, abbiamo ricevuto tutti una nota di biasimo perché le statistiche andavano male e dovevamo produrre di più e allora io stesso mi sentivo tirato verso i  miei fascicoli per fare numeri e quasi istintivamente si perdeva un po’ in essi il lavoro del processo 1817/87 (ricordiamolo ancora, cosiddetto fascicolo del maxiprocesso, ndr).

(…) come pool non ci siamo mai riuniti con il consigliere Meli, non abbiamo obiettivamente mai fatto riunioni a carattere generale per fissare obiettivi, per esaminare problematiche di carattere generale, anzi devo dire con dispiacere che il consigliere Meli non è mai salito nelle nostre stanze (…)

(…) Noi non lo vogliamo fucilare, cioè vorremmo, forse, il tutto in un clima diverso».

 

Al termine di quella che questo umile e umido blog ritiene un’audizione straordinariamente interessante, De Francisci dirà: «…noi riteniamo che il processo 1817 contro l’organizzazione Cosa nostra sia il perno dell’ufficio Istruzione e sia l’attività più importante, per molti motivi, che oggi si debba fare a Palermo; abbiamo avuto invece la sensazione più volte che il consigliere Meli la pensasse diversamente. Cioè che non è l’attività del processo contro Cosa nostra la più importante ma che tutta l’attività dell’ufficio istruzione abbia pari importanza. Noi riteniamo che l’impulso maggiore, la carica maggiore debba essere data al processo 1817. La differenza con il precedente dirigente è che il consigliere Caponnetto si occupava del processo e lo conosceva molto bene, prendeva parte all’attività istruttori, ci assisteva con i suoi consigli, con le sue direttive, con il suo coordinamento, cosa che con il consigliere Meli non è avvenuta. Avevo notato questo stacco di interesse del precedente consigliere all’attuale (…)

(…) Non si è mai interessato del processo che ritengo non conoscesse (…)

(…) Non ci ha impedito di andare avanti però indubbiamente c’è stato un calo di tensione in ufficio, c’è stato un calo di attenzione anche da parte del dirigente verso il processo di mafia (…)».

Bene, ora mi fermo, domani mi fermo (il 2 giugno è sacro e lo passerò a studiare) ma lunedì ritorno.

r.galullo@ilsole24ore.com

7 – to be continued (per le precedenti puntate si leggano

http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2017/05/19/25-anni-dopo-capaci1-per-lufficio-istruzione-di-palermo-la-commissione-del-csm-propose-il-piu-anziano-e-meritevole-non-era-giovanni-falcone/)

http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2017/05/22/25-anni-dopo-capaci2-e-il-19-gennaio-1988-per-il-csm-meli-e-luomo-giusto-al-posto-giusto-scelto-con-criteri-giusti-giovanni-falcone-no/)

http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2017/05/23/25-anni-dopo-capaci3-il-miglior-segnale-del-csm-era-quello-di-non-promuovere-falcone-allufficio-istruzione-di-palermo/

http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2017/05/24/25-anni-dopo-capaci4-via-caponnetto-dentro-meli-e-allufficio-istruzione-qualcuno-voleva-introdurre-un-sistema-di-terrore-come-ai-vecchi-tempi/

http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2017/05/25/25-anni-dopo-capaci5-meli-non-voleva-smantellare-il-pool-antimafia-di-palermo-ipse-dixit-ma-giovanni-falcone-pensava-il-contrario/

Il giudice di Palermo Guarnotta al Csm nell’88: «Che per il maxiprocesso ci volessero anni di studio del neoconsigliere, voi dovevate saperlo»