Il giudice di Palermo Guarnotta al Csm nell’88: «Che per il maxiprocesso ci volessero anni di studio del neoconsigliere, voi dovevate saperlo»

Amati lettori di questo umile e umido blog tengo sempre fede alle mie promesse.

Ho scritto che le lacrime di coccodrillo (di Stato) sono state versate copiosamente in occasione del venticinquennale della strage di Capaci. Promisi che avrei continuato a parlare degli atti desecretati del Csm sul giudice Giovanni Falcone, proprio perché la memoria dei Servitori dello Stato come lui e pochi altri deve accompagnarci sempre. Non un solo giorno all’anno.

Ebbene, per quel che finora ho scritto rimando ai link a fondo pagina.

Oggi vorrei continuare a raccontare alcuni stralci educativi della seduta congiunta del 1°  agosto 1988 (inizio alle ore 15.40) della prima commissione referente e del Comitato antimafia presso il Consiglio superiore della magistratura (Csm).

Come abbiamo visto nelle scorse settimane sono giorni caldi. La polemica tra l’ufficio istruzione del Tribunale di Palermo e il suo consigliere Antonino Meli (preferito dallo stesso Csm a Falcone) è alle stelle.

Il 1° agosto sono numerosi i magistrati che sfilano nella seduta congiunta.

Tra questi Leonardo Guarnotta, che con Falcone aveva condiviso una lettera di fine luglio 1988 spedita al presidente del Tribunale di Palermo (confluita poi al Csm) in cui si criticava la gestione di quell’ufficio.

Pietro Calogero, componente del Csm, ad un certo punto ricorderà che il 12 maggio 1988 Meli avocò a se il procedimento n.1817, vale a dire l’istruzione del  cosiddetto maxiprocesso. Calogero chiede a Guarnotta se questo avesse avuto o meno una qualche influenza sull’attività istruttoria e la risposta non potè che essere affermativa. Guarnotta rammenterà che il processo ci componeva di 40 filoni, 1015 volumi e che per studiarlo e prenderne minimante possesso di quelle carte ci sarebbe voluto circa un anno e mezzo e che dunque sarebbe stata una mossa indelicata (per tutti) chiedere direttive a chi non poteva darne per ragioni oggettive (e non certo soggettive).

Al che il consigliere Marcello Maddalena fa un’osservazione logica, lapalissiana: «Come si fa ad immaginare che un qualsiasi capo di ufficio prima di un anno, un anno e mezzo si impadronisca di quel processo e possa dare le direttive?».

Altrettanto ovvia, logica, lapalissiana e condivisibile la risposta di Guarnotta: «Questo forse doveva essere immaginato in altra sede». Un modo elegantissimo per ricordare a tutti (presenti ed assenti) nel Csm: «Guardate che Meli l’avete scelto e preferito voi a Falcone, moca noi e tantomeno io…».

Poco dopo però Guarnotta dirà una cosa shock. Un conto è saperla (da sempre anche se con “negazionisti” in servizio permanente effettivo), un conto è leggerla in un verbale ufficiale. Dopo aver appreso poco prima che tutti i magistrati dell’ufficio istruzione erano stati caricati di procedimento ordinari, Vito D’Ambrosio dirà: «A Falcone per il 1817 (il maxiprocesso, ndr)  poteva dare una mano (Meli, ndr) soltanto per attività di routine, la stessa cosa anche per gli altri colleghi del pool? ». E alla risposta affermativa di Guarnotta, lo stesso D’Ambrosio si spingerà oltre e dirà: «In sostanza Falcone è rimasto quasi solo a poter lavorare…». E Guarnotta di rimando: «Si, per quanto riguarda il merito delle singole decisioni da prendere…».

Bene, ora mi fermo, domani proseguo.

r.galullo@ilsole24ore.com

6 – to be continued (per le precedenti puntate si leggano

http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2017/05/19/25-anni-dopo-capaci1-per-lufficio-istruzione-di-palermo-la-commissione-del-csm-propose-il-piu-anziano-e-meritevole-non-era-giovanni-falcone/)

http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2017/05/22/25-anni-dopo-capaci2-e-il-19-gennaio-1988-per-il-csm-meli-e-luomo-giusto-al-posto-giusto-scelto-con-criteri-giusti-giovanni-falcone-no/)

http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2017/05/23/25-anni-dopo-capaci3-il-miglior-segnale-del-csm-era-quello-di-non-promuovere-falcone-allufficio-istruzione-di-palermo/

http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2017/05/24/25-anni-dopo-capaci4-via-caponnetto-dentro-meli-e-allufficio-istruzione-qualcuno-voleva-introdurre-un-sistema-di-terrore-come-ai-vecchi-tempi/

http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2017/05/25/25-anni-dopo-capaci5-meli-non-voleva-smantellare-il-pool-antimafia-di-palermo-ipse-dixit-ma-giovanni-falcone-pensava-il-contrario/