Cari amici di blog molti di voi, che mi seguono anche sul quotidiano, sanno che sto seguendo dall’inizio l’indagine “Mondo di mezzo” della procura di Roma che ha svelato “Mafia Capitale”, una presunta associazione mafiosa. Lo faccio, con piacere, anche su questo umile e umido blog. Oggi vi intrattengo su un aspetto che sembra dirla lunga almeno sulla coda di paglia della presunta associazione mafiosa (per il resto rimando, oltre che al quotidiano, ai link per i precedenti post).
A fine 2013 la coop 29 giugno, di cui Salvatore Buzzi, per la Procura di Roma braccio destro del presunto boss Massimo Carminati, è rappresentante legale, riceve una verifica fiscale da parte della Guardia di finanza.
«Dal tenore delle conversazioni si evinceva la preoccupazione di Buzzi – scrive il Ros in una nota spedita il 15 novembre 2013 alla Procura di Roma – circa la possibilità che la polizia tributaria operante potesse accedere al garage sito in via…Buzzi contattava infatti immediatamente la moglie, sollecitandola ad adoperarsi affinché non venissero reperite le chiavi per aprire il locale. Successivamente venivano intercettati altri dialoghi che lasciavano ipotizzare che all’interno del box sia custodito qualcosa d’importante per Buzzi». Il box, per la precisione, era perfino videosorvegliato da almeno una telecamera fissa posta all’ingresso.
Alle 13.39 del 12 novembre 2013 Buzzi, utilizzando un’utenza dedicata, chiama er cecato per informarlo della verifica in corso. Carminati in un primo momento sembrava sollevato dal fatto che si trattasse di un controllo fiscale ma la notizia che la Finanza aveva avuto accesso anche presso l’abitazione di commentava, commentava: «Ah ho capito…eh no!…allora è una cosa…» e concordava con Buzzi di risentirsi dopo per valutare la possibilità di incontrarsi anche nel pomeriggio.
Alle 15.06, all’interno dell’ufficio di Buzzi, le “cimici” intercettano un dialogo tra quest’ultimo e altri due soggetti che, mentre erano intenti a stracciare fogli, commentavano l’accesso della Finanza. Buzzi, riferendosi ad una dipendente in quel momento con lui afferma: “Nadia, te devi buttà tutto”.
Il 14 novembre, alle 14.11 è Carminati a chiamare Buzzi e i due decidono di incontrarsi il giorno dopo. E di cosa parlano i due compari? Del fatto che la Guardia di finanza potesse aver messo cimici per registrare le loro conversazioni e quelle di chiunque entrasse in cooperativa. L’avvocato li rassicura ma loro evidentemente non si fidano e così, questa volta, le microspie (che ci sono davvero ma sono state piazzate prima della verifica fiscale della Gdf) registrano che il 23 novembre qualcuno entra nell’ufficio di Buzzi armato di apparecchiature tecniche per individuare le cimici.
Un’operazione di bonifica che, probabilmente, non ha sortito tutti gli effetti sperati.
r.galullo@ilsole24ore.com
5 – to be continued (per le precedenti puntate si leggano http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2014/12/03/mondo-di-mezzo1-levoluzione-in-sistema-criminale-della-banda-della-magliana-anche-senza-lattesa-di-un-messia-di-destra/