Cari amici, il 18 dicembre la Direzione investigativa antimafia di Napoli, guidata da Maurizio Vallone, ha portato a termine un’operazione (detta Fulcro) contro il potentissimo clan Fabbrocino che imperversa nell’area vesuviana.
La Dia ha arrestato 24 persone e ha dato seguito a decreti di sequestro nei confronti di 36 persone ritenute a vario titolo appartenenti o favoreggiatori del clan. I sequestri, complessivamente, sono stati di oltre 112 milioni.
Il clan, dopo l’arresto e la condanna a due ergastoli del capo storico del clan Mario Fabbrocino, era retto dal 2005 da Biagio Bifulco, che per due anni è stato sottoposto a libertà vigilata a Brescia a seguito di una fittizia assunzione in una società di abbigliamento nella stessa Brescia, che è risultata essere riconducibile direttamente allo stesso Bifulco. Grazie alla permanenza a Brescia, riuscì secondo gli inquirenti ad allargare il giro di traffici in Lombardia.
Un capitolo dell’indagine è dedicata ad un colletto bianco, l’avvocato Salvatore Ambrosino che, come scrive testualmente il procuratore aggiunto Rosario Cantelmo, è “ritenuto al servizio del clan Fabbrocino e gestiva i fallimenti di Umberto Ambrosio e Gennaro Annunziata, fornendo la propria consulenza sui comportamenti da tenere per distrarre i beni dal fallimento, facendo ciò nella piena consapevolezza di favorire esponenti della consorteria criminale. Anche all’Ambrosino è stato contestato, tra l’altro, il reato ex articolo 416/bis del codice penale”. Vale a dire l’aggravante per mafia.
I PROTAGONISTI
Vale ora la pena di accendere i riflettori su due personaggi cardine: Ambrosio e Ambrosino (entrambi arrestati). Vediamo come li dipinge l’ordinanza firmata dal gip.
Umberto Ambrosio è, ritengono gli inquirenti che lo scrivono a pagina 509, il volto imprenditoriale del clan, l’associato al quale Biagio Bifulco ha assegnato il compito di gestire le sua attività imprenditoriali, direttamente ovvero attraverso una rete di soggetti prestanome individuati e coordinati dallo stesso Ambrosio. E’ del tutto evidente, si legge “che tale ruolo appare fissato nella effettiva e accertata commissione da parte di Ambrosio Umberto di una pluralità di condotte di fittizia intestazione nella titolarità delle quote sociali delle imprese riferibili a Bifulco, oggetto delle contestazioni elevate nei confronti dello stesso. Peraltro, le circostanze che permettono di ritenere Ambrosio Umberto partecipe sono state oggetto di specifica valutazione nelle numerose pagine precedenti dedicate agli accertamenti patrimoniali a cui si rinvia”.
L’avvocato Salvatore Ambrosino, si legge sempre nell’ordinanza a pagina 508, è figura poliedrica e complessa: consulente legale della compagine criminosa, fornisce il proprio consapevole apporto all’organizzazione, gestendo in prima persona alcune vicende di natura giuridica e patrimoniale di interesse per l’intera struttura criminosa. Se l’articolazione facente capo a Biagio Bifulco è emersa nella presente indagine come un’organizzazione ormai strutturata solidamente sotto il profilo patrimoniale ed aziendale – tanto da poter affermare l’esistenza di una e vera propria “holding”- è ben comprensibile che il “gruppo Bifulco” abbia bisogno anche di esperti giuridici a conoscenza della reale natura criminale del gruppo e capace di rispondere con le conoscenze alle istanze criminali.
L’indagato ha rapporti diretti con gli esponenti del clan quali Sasso Giovanni, Gennaro Annunziata, Umberto Ambrosio. E se questi ultimi rappresentano l’ala ‘imprenditoriale’ del clan, Giovanni Sasso è sicuramente manifestazione del gruppo ‘militare’ e operativo, dedito altresì alla classica attività di estorsione. Cionondimeno l’avvocato Ambrosino, secondo quanto ricostruito dagli investigatori e dagli inquirenti, intrattiene rapporti diretti con Sasso in momenti di rilievo criminale.
I RAPPORTI TRA I DUE
Ambrosino è per altro verso, si legge sempre a pagina 508 dell’ordinanza, il principale interlocutore e consigliere di Umberto Ambrosio, che assiste in tutte le incombenze attinenti la gestione della holding societaria, attraverso la quale, con intestazioni fittizie, opera il “gruppo Bifulco”. Scrive testualmente il Gip Egle Pilla, che Ambrosino è perfettamente consapevole che dietro Ambrosio c’è il capo clan e pertanto il suo operato ha carattere sicuramente qualificabile come apporto costante e continuo all’organizzazione, sia quando si tratti di operazioni formalmente lecite (rapporti con creditori, con le banche, con gli organi giudiziari in sede esecutiva e fallimentare), o di fatto illecite (il reperimento e l’inquadramento formale delle varie “teste di legno ”), o ancora palesemente illecite (come nel caso della bancarotta documentale della società Oltre Oceano Moda).
Effettivamente, si legge a pagina 391 dell’ordinanza, l’attività di indagine ha dimostrato che ad Umberto Ambrosio fanno capo le seguenti società (ben 8), le cui sedi sociali e operative sono dislocate tra la Campania e i territori delle province di Brescia e Bergamo: “International Moda s.r.l.”, “Don Perignon Caffè srl”, “Fashion Project s.r.l., “Oltre Oceano Moda spa”, “De Gennaro Moda s.r.l.”, “R.G. s.a.s. di Luigi Bifulco”, “Laboratorio del Gusto srl” e “Faville 2 s.r.l.”.
LA TELEFONATA E SAN MARINO
Il 13 maggio 2009 alle ore 20.33 la sala ascolto della Procura intercetta una telefonata tra Ambrosino e Ambrosio.
La sintesi è la seguente: Ambrosino dice ad Umberto che muzzcarell (cioè il prestanome Luigi Bifulco) è stato convocato dai Carabinieri. Gli riferisce inoltre che la moglie di Luigi gli ha portato a casa una richiesta di mandato ricevuta dal marito e proveniente dalla Procura di San Marino relativa ai reati di emissione a vuoto di assegni di importi rilevanti. Chiede ad Umberto di preparare i documenti per risalire ai destinatari dei titoli e i loro numeri telefonici in modo tale da contattarli e recuperare le liberatorie da esibire. L’avvocato dice ad Umberto che l’indomani ha appuntamento con una persona per andare a San Marino e vedere di persona cosa è successo. Umberto chiede al professionista se ha contattato il curatore per quella questione dello spostamento della merce del fallimento dal capannone al camion. Dice di si ma che occorre l’autorizzazione del giudice delegato. Umberto gli fa capire che quella merce gli serve per organizzare una svendita.
Ecco la trascrizione
integrale
Umberto: è, Salvatore!
Ambrosino: ciao Umberto….sei da Mario (ristorante)…
Umberto: no…sono in macchina…
Ambrosino:…che ti volevo dire, mi ha chiamato….”muzzcarell”..
Umberto:èh!
Ambrosino:..domani ho appuntamento con lui, l’hanno chiamato un’altra volta i Carabinieri…
Umberto:si!
Ambrosino: poi..vedi che Luigi…
Umberto: si!
Ambrosino: ti ha riferito di aver ricevuto quella “carta”?
Umberto: no, non mi ha detto niente..che carta ha avuto?
Ambrosino: ha avuto una richiesta di mandato (di cattura)..
Umberto: addirittura! …quando?
Ambrosino: da San Marino!
Umberto: non lo so, non mi ha detto nulla!
Ambrosino: me l’ha portata a casa!
Umberto: oggi te l’ha portata?…ma se sta con me qui!
Ambrosino: no, la moglie è venuta a casa…l’ha ritirato lei…
Umberto: ah!
Ambrosino: è venuta a casa e me l’ha data. Mi telefonò ieri, credevo che te l’avesse detto!
Umberto: no, non me l’ha detto!
Ambrosino: secondo me non sa nemmeno di cosa si tratta..
Umberto: ah, ecco!
Ambrosino: comunque si tratta di una richiesta di mandato..
Umberto: e quindi?
Ambrosino: niente, domani ho appuntamento con …
Umberto: si!
Ambrosino:…si deve andare là….
Umberto: mmh…
Ambrosino: a San Marino! Perché là l’emissione di assegni…
Umberto: si!
Ambrosino: secondo la legge locale, è reato!
Umberto: ho capito!
Ambrosino: gliene hanno contestati una decina..
Umberto: addirittura!
Ambrosino: si. Io, adesso, quel coso glielo inviato a …
Umberto: vabbene!
Ambrosino: domani ti chiamo e mi dai conferma su questi assegni..
Umberto: si!
Ambrosino: per vedere quali sono stati emessi, la sono parecchi, anche gli importi sono grossi..dobbiamo sapere a favore di chi sono stati emessi che dobbiamo ottenere le liberatorie..
Umberto: ho capito!
Ambrosino: vabbene?
Umberto: vabbene! …allora domani mi fai sapere…mica hai chiamato quel curatore?..per togliere quella…(merce) dalla casa..
Ambrosino: si, l’ho chiamato e mi ha detto che per spostarla occorre l’autorizzazione del giudice..
Umberto: si!
Ambrosino: al limite….sarebbe meglio toglierla…
Umberto: e dai vediamo se è possibile, così togliamo il casino da questa casetta..che è meglio…
Ambrosino: vabbene!
Umberto:…anche perché a me servono tutti quei “capi” (d’abbigliamento)..
Ambrosino: vabbene!
Umberto: anche per la svendita che tu sai, capito?
Ambrosino: vabbene!
Umberto: vabbuò…
Ambrosino: allora….ci sentiamo domani e ti faccio sapere il fatto di Gigino.. Umberto ok!
Ambrosino:ok!
Umberto: fammi sapere così libero la casella di quella merce…
Ambrosino: ok, ciao!
Umberto:ciao!
ALTRA TELEFONATA
Il 18 maggio 2009 alle ore 18.55 viene intercettata un’altra telefonata tra i due. La sintesi è che Ambrosio chiama Ambrosino e gli comunica che domani deve prendere l'aereo, volo Napoli /Bergamo che parte alle 16,30. L'avvocato dice ad Umberto che lo deve aggiornare sulla situazione di San Marino (mandato di cattura di muzzcarell) e che a casa di Luigi è stata la Polizia. Gli comunica che l'altra settimana si recherà a San Marino, poi parla di della “Oltre Oceano”, il fatto di Ariano Irpino (fallimento).
Trascrizione parziale della telefonata dalle ore 18.56.34
…omissis…
Ambrosino:…quando salgo (al nord) ti ragguaglio un po’…sono stato là..a San Marino. La settimana scorsa è stata la Polizia a casa di Luigi, te l’ha detto?
Umberto: no, non mi ha detto niente questo….
Ambrosino: è venuta la moglie a casa!
Umberto: si, ho capito, ma non mi ha detto niente…
Ambrosino: vabbuono, comunque sto vedendo. Non la settimana prossima, ma l’altra vado a San Marino..
Umberto: ho capito, vabbene!
Ambrosino: poi per “Oltre Oceano”…vabbè, poi ti spieghiamo da vicino di quello che sta succedendo ad Ariano Irpino…poi parliamo da vicino..
Umberto: vabbuono!
Ambrosino: ok!
Umberto: ciao!
Ambrosino: vabbuono, ciao!