Il M5s lo schiaffone in faccia lo ha preso e non intende comportarsi come Nostro Signore porgendo l’altra guancia al Grande oriente d’Italia.
Dopo la notizia data da questo umile e umido blog sulla restituzione al Goi degli elenchi sequestrati dal capo della Procura di Palmi (Rc) Agostino Cordova nel ’92 (si veda http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2017/04/12/la-procura-di-roma-si-svuota-traslocano-nel-grande-oriente-800-faldoni-sequestrati-nel-92-dal-goi-ciaone-alla-commissione-antimafia/) , il senatore Michele Giarrusso e i suoi colleghi-cittadini del M5s in seno alla commissione parlamentare si sono mossi più veloce della luce e hanno appena emanato un comunicato che, oltre a sparare a zero sul Goi, in realtà (ri)butta la palla nel campo di Rosy Bindi.
“In merito alla restituzione al Grande Oriente d’Italia (Goi) di tutti i fascicoli sequestrati dal procuratore Cordova durante la sua inchiesta del 1992 – si legge nel comunicato stampa in cui, come da cattiva abitudine della politica vecchia e nuova non si cita la fonte che è questo umile e umido blog – e dopo aver richiesto l’attenzione della presidente Bindi su questa situazione che è palesemente uno schiaffo ai lavori della commissione Antimafia, abbiamo inviato una richiesta urgente in cui si ribadisce quanto richiesto dal Movimento 5 Stelle nella seduta della Commissione Antimafia dell’8 febbraio 2017, in ordine alla acquisizione della documentazione sequestrata nel 1992 dal Procuratore Cordova conservata nell’archivio della Procura di Roma. Tale richiesta si palesa adesso con carattere di massima urgenza, atteso che la Procura di Roma sta procedendo alla restituzione di tale documentazione al Grande Oriente d’Italia. In particolare, va immediatamente e senza ritardo accertato che la Procura, nel procedere alla restituzione al Goi dei documenti dissequestrati, proceda a trattenerne comunque una copia che a norma del codice di procedura penale deve far parte del fascicolo processuale ancorché archiviato e questo al fine di evitare che vengano – come pare – sottratti alla acquisizione di questa commissione di indagine, importanti documenti già acquisiti dalla magistratura e citati nella audizione del Gran Maestro Di Bernardo”.
I membri M5S della commissione Antimafia sottolineano come “il Goi stia cercando in qualsiasi forma e maniera di ostacolare il lavoro della stessa Commissione, che secondo il loro punto di vista non può acquisire copia della documentazione, dimenticandosi evidentemente, che la Commissione Antimafia ha poteri d’inchiesta e può acquisire tutta la documentazione che ritiene necessaria ai suoi lavori. Sono palesi le interferenze dell’ordine massonico, mentre il nostro lavoro parlamentare cerca soltanto di mettere in luce possibili legami della stessa con la criminalità organizzata. Dovrebbe essere un loro interesse avere il faro dell’Antimafia addosso per fugare ogni dubbio, piuttosto che agire come qualcuno che ha molto da nascondere”.
Parola alla Bindi. Prima che abbandoni la poltica.
r.galullo@ilsole24ore.com