Nell’audizione del 14 gennaio presso la Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo illecito dei rifiuti, è andata “in onda” la Procura di Santa Maria Capua Vetere.
Sotto la lente di ingrandimento dei commissari, presieduti dal pd Alessandro Bratti, c’era, ancora una volta, la terra dei fuochi casertana.
La Procura, in questi anni, molto ha fatto. Accanto alle cose più note all’opinione pubblica, altre ne ha raccontate in questa occasione.
Ieri abbiamo visto la pubblica denuncia, da parte del procuratore facente funzioni Raffaella Capasso e del sostituto Giuliana Giuliano, delle mancate risposte ambientali da parte del Governo, della Regione e dei Comuni e l’esplosiva situazione dell’ex centrale nucleare di Garigliano.
Oggi, invece, leggeremo la smentita di un luogo comune: quello secondo il quale i campani sono refrattari alla raccolta differenziata.
Leggete qui.
Il sacchetto “pedinato
La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha posto sotto osservazione le attività svolte dai Consorzi obbligatori di bacino, tutti sovvenzionati dal Commissariato per l’emergenza rifiuti in Campania, ed ha evidenziato come l’emergenza rifiuti nella regione (e quindi anche nella provincia di Caserta) sia stata determinata anche e soprattutto da condotte delittuose poste in essere da soggetti interessati al mantenimento dello status quo emergenziale perché in tale contesto è più facile conseguire un illecito profitto su tutte le attività connesse alla gestione dell’emergenza (reperimento dei siti di smaltimento, trasporti e movimento terra, gare d’appalto affidate in via d’urgenza, gestione amministrativa dei Consorzi, assunzioni che trovano il presupposto nella necessità di intervenire con rapidità, consulenze da affidare all’esterno perché con il proprio personale i Consorzi non potrebbero provvedere nei tempi ordinari).
L’analisi è stata complessiva: raccolta, trasporto, smaltimento e destinazione finale. «Abbiamo potuto seguire il sacchetto, addirittura con il pedinamento del sacchetto stesso – dirà Silvio Marco Guarriello, sostituto procuratore presso la Procura di Santa Maria Capua Vetere sconvolgendo la Commissione parlamentare sul ciclo illecito dei rifiuti – per verificare la correttezza del cittadino nel depositare il rifiuto, la correttezza da parte dell’operatore, se quel rifiuto era stato o meno differenziato, e abbiamo scoperto che nella quasi totalità dei casi i cittadini della provincia di Caserta differenziavano il rifiuto. Abbiamo poi accertato che questo rifiuto, invece, veniva mescolato dalle ditte incaricate della raccolta, e che quindi un rifiuto che partiva come differenziato, per il quale il comune pagava le tariffe della raccolta differenziata alla ditta privata, veniva sversato come tal quale nel sito di destinazione finale».
Guarriello è stato esplicito sulle indagini fatte sui quattro consorzi operanti nella provincia di Caserta e successivamente, su quello che è stato costituito con la legge dell’emergenza rifiuti a partire dal 2008, il consorzio unico di bacino. «Gli illeciti accertati sono stati in una quantità sconvolgente – dirà senza mezzi termini Guarriello –. Abbiamo avuto modo di accertare, per esempio, che vi era una violazione sistematica da parte di questi enti, che sono enti pubblici». E poi giù con l’elenco: conferimento degli affidamenti alle ditte; gestione degli automezzi; promozioni illecite; scambio politico-elettorale tra soggetti appartenenti ai questi consorzi; lavoratori o soggetti ai quali veniva promessa o la promozione all’interno dei consorzi o l’assunzione presso alcune di queste ditte private. «Erano, quindi, illeciti relativi a noleggi effettuati senza gara – proseguirà Guarriello – con quantità impressionante di automezzi già in possesso dei consorzi che venivano abbandonati e non utilizzati, mentre si ricorreva al nolo esterno. Alcuni, che potevano essere riparati con pochi soldi, non venivano ripagati, sempre ricorrendo a noli esterni. Abbiamo scoperto in molti casi che venivano pagati lavori mai effettuati. Si diceva che una determinata ditta effettuava un lavoro in un certo posto e si accertava che quel lavoro non era mai stato fatto. C’erano promozioni per lavoratori componenti dei comitati elettorali».
Questa è la situazione: i cittadini seguono lo Stato e lo Stato li tradisce.
2 – the end (per la precedente puntata si veda http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2015/03/24/terra-dei-fuochi1-la-procura-denuncia-la-situazione-esplosiva-dellex-centrale-nucleare-di-garigliano/)