Ricevo e pubblico dall’ex sindaco di Sedriano, sciolto per mafia: «Un atto di coraggio restare al mio posto»

Cari amici, il 18 ottobre, su questo blog, ho scritto un articolo sulla maledizione che colpisce i giornalisti ogni volta che un consiglio comunale viene sciolto per infiltrazione o contiguità mafiosa. La colpa è sempre dei giornalisti!

Rimando all’articolo (per chi lo ha perso) nel quale veniva citato anche Sedriano, che il Governo ha deciso recentemente di sciogliere. Gli strali dell’amministrazione contro alcuni colleghi che avevano acceso i riflettori su Sedriano, si erano infatti fatti sentire e hanno avuto strascichi che si sarebbero, con un po’ di buon senso, potuti evitare. Ritengo infatti che la querela sia un modo censurabile di risposta ai media, atteso il fatto che gli uomini pubblici hanno mille modi me mille maniere di far sentire la propria voce e le proprie ragioni (come ha ampiamente dimostrato l’ex sindaco di Sedriano che ha avuto anche la possibilità di faccia a faccia televisivi con i colleghi che hanno fatto inchieste sulla sua amministrazione).

A seguito di quell’articolo ho ricevuto ieri e pubblico volentieri una lettera proprio dell’ex sindaco di Sedriano, Alfredo Celeste.

In larga parte la lettera è opinabile, pur riconoscendone alcune parti interessanti. Ho il massimo rispetto per ogni opinione, a partire da quelle che non condivido. La pubblico, dunque, senza alcun ulteriore commento, visto che ciascuno potrà farsi, come è doveroso, la propria opinione.

Il resto spetta alla magistratura.

LA LETTERA RICEVUTA DALL’EX SINDACO DI SEDRIANO ALFREDO CELESTE

Egregio Dott. Galullo,

Sedriano è balzata ai disonori della cronaca perché  il consiglio dei ministri, su proposta del  responsabile degli Interni On. Alfano, avvalendosi della relazione della commissione prefettizia, semplice nella sua fredda espressione burocratica, ma  spaventosamente rilevante di effetti infamanti e disonorevoli su un’intera comunità, su persone oneste e sulla verità in genere , ha deciso per lo scioglimento del consiglio comunale.

Alcune osservazioni: non pochi mesi fa lo stesso Ministro Alfano aveva respinto lo scioglimento dei consigli comunali di Serra San Bruno e Rende e dichiarato, circa un anno fa, che lo scioglimento del comune di Reggio Calabria era stato un atto illegittimo.

La relazione della commissione è un atto unilaterale , redatto senza contradditorio con gli amministratori e, allo stato attuale, non se ne conoscono i contenuti e, in particolare, quali sono gli amministratori collusi e quali uffici si siano prestati a tale deviazione dai doveri pubblici.

Finalmente abbiamo la prova provata che la criminalità organizzata è effettivamente presente anche in Lombardia, non bastando tutti gli innumerevoli episodi e cronache di arresti, condanne e  mappe di dominio di paesi in mano a questa o quella cosca e che inoltre, molto importante, la politica e i suoi amministratori sono stati presi  in castagna, come del resto tutti i vari movimenti per la legalità, costituitisi in varie denominazioni all’insegna dell’antimafia, vanno dicendo da tempo: una vittoria dell’impegno continuo e perseverante, anche se ideologicamente orientato da una parte sola (la sinistra) perché quelli di destra sono i cattivi.

Tutto nasce da un’accusa assurda della Procura di Milano che mi addebita solo la corruzione (senza l’aggravante mafiosa) che si è rivelata, con lo dispiegarsi dell’inchiesta e l’attività d’indagine successiva, priva di riscontri probatori (vedi relazione del perito della Procura) e solo fondata su intercettazioni intersoggettive che parlano di promesse che mai sono state proferite dalla mia persona; questo è confermato dagli stessi inquirenti, che escludono tutto ciò nelle mie  telefonate registrate. Non vi sono altri  indagati tra i consiglieri e gli assessori.

Da quell’accusa assurda nasce la commissione prefettizia che agisce in concorso con la commissione provinciale di vigilanza, al cui interno è presente la Procura. Perché nasce: ritenendo di aver subito una gravissima ingiustizia non diamo le dimissioni, che sarebbero un atto esplicito della fondatezza delle accuse, e rimettendoci all’articolo 27 della Costituzione, che ha visto i presidenti Errani e Vendola arrivare fino a alla sentenza del loro processo, rimaniamo in carica. Questo atto di coraggio, mal sopportato da tutti i giustizialisti e supporter dell’“accusa” che è sacra e sempre giusta, ci sottopone a intimidazioni e insulti e ci consegna alla futura inchiesta amministrativa di cui sopra, che contesteremo in tutte le sedi opportune, anche quelle penali, al solo fine di ricondurre il tutto alla verità e che ribadisca, ancora una volta e per sempre, che il nostro Comune mai è stato sottoposto a  condizionamenti o altro. Quando scoppia l’ inchiesta pubblichiamo tutti gli atti sul sito del Comune , perché non abbiamo nulla da nascondere e con questo si può vedere  il vuoto dell’accusa: a fronte di impegni e favori mai assunti dalla mia persona, che le carte confermano, io avrei ricevuto un corrispettivo elettorale  per le mie elezioni, pur dichiarando gli inquirenti che non vi è stato accordo illecito pre-elettorale.

E allora? Una deduzione. Ma ancor più grottesca l’ipotesi del mio sogno (mai oniricamente affermato) di un posto da senatore. E il porcellum? Non c’è la preferenza. Decidono i gran capi e non un mezzo presunto ‘ndranghetista. Ma gli stessi inquirenti per farmi contento e per ripagarmi dell’arresto scrivono che sono una  persona fondamentalmente onesta, che non prendo tangenti, che nelle mie intercettazioni non vi è reato, che non conoscevo la natura di Costantino e della sua presunta appartenenza alla consorteria, che non vi è accordo pre-elettorale e altro di positivo. Grazie, comunque,  per avermi rovinato la vita.

Successivamente  la commissione , ma nel frattempo la Procura chiede anche la mia sorveglianza speciale in quanto socialmente pericoloso. E’ vero lo sono. Ho sempre lavorato come dipendente da sempre di un lavoro onesto e, anche da sindaco, non ho rinunciato ad andare a scuola per fare il docente . Non ho proprietà e sono in affitto , perché ho sempre vissuto per la politica e non di politica. Appena insediatomi come sindaco ho dismesso i cellulari di servizio a carico dell’ente pubblico e  non ho mai addebitato un euro alla mia amministrazione in pranzi e viaggi per missioni approvate dalla Giunta e, viste le lunghe indagini che hanno rivoltato la mia vita come un calzino, il silenzio su questo conferma quanto dico. Ho una famiglia bellissima con una figlia che ha un lavoro importante e onesto con la padronanza di quattro lingue. La stima, ancor oggi , di una parte importante della mia cittadinanza. Senza andare oltre , con queste caratteristiche,  come non posso essere  socialmente pericoloso?

Per concludere il mio Comune  sciolto per infiltrazioni mafiose ha fatto sino ad oggi molte iniziative per contrastare tali fenomeni . In particolare:

a) mentre la regione Lombardia e un grosso movimento d’opinione si interroga come contrastare il fenomeno della ludopatia, nel 2010  (duemiladieci
) abbiamo approvato un regolamento molto restrittivo per le richieste di autorizzazioni alla apertura di sale slot-machine. Questo atto consigliare ci ha fatto vincere una causa al Tar per un diniego nei confronti di un richiedente: ad oggi non abbiamo notizia di nuove richieste;

b) abbiamo multato di 3.600.000 (tremilioniseicentomilaeuro) la Fiat Cav Tomi per escavazione terra senza autorizzazione  di circa 310.000 metri cubi. La causa è in appello. In primo grado il giudice ha motivato la sua decisione sfavorevole nei nostri confronti per il fatto che  la sanzione doveva essere eseguita tra il 2006 e il 2008: noi ci siamo insediati nel 2009;

c) nel 2011 abbiamo intitolato tre vie a vittime della mafia : Don Peppino Puglisi, il magistrato Rosario Livatino e il politico (non giornalista) Peppino Impastato;

d) il mese di settembre il Tar ha confermato la sanzione di circa 21.000 (ventunomilaeuro) nei confronti di una impresa edile che ha eescavato terra irregolarmente per circa 1.700 metri cubi. Ancora altro che qui ometto ma che  posso descrivere con facilità.

Aspettiamo la relazione. Vedremo.

Cordiali saluti

Alfredo Celeste

  • bartolo |

    infatti, di cose inutili fatte ci sono le intitolazioni di tre vie a livatino, impastato e puglisi. tre personaggi straordinari che, sin dal giorno successivo ai rispettivi barbari assassinii, oramai nel mondo della verità, sono costretti a sopportare le azioni in loro nome di un esercito d’infami, che, utilizzando i loro nomi, strisciano come vermi, e come vermi occupano le poltrone di comando.
    Passando a Sedriano, capisco il travaglio del sindaco, è identico a quello di tutti gli innocenti infangati e coinvolti nella montagna di merda che sono le mafie. mafie che, in assenza del sostegno dei servizi, del ministero degli interni, di quello della giustizia, della commissione bicamerale antimafia non avrebbero più linfa per la sopravvivenza.

  • Giuseppe |

    Questo signore è il S.B. di provincia in quanto adotta la stessa sua tattica: negare tutto, anche l’innegabile, e puntare esclusivamente alle cose fatte (a volte utili a volte no).

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