E’ sempre il 3 dicembre 2010 e sono passate le 14.40 quando il collaboratore di giustizia Antonino Belnome parla davanti ai pm Alessandra Dolci e Ilda Boccassini.
Il pentito di ‘ndrangheta calabrese (il cui profilo ho descritto nel post di due giorni fa al quale rimando) da alcuni mesi collabora e in questa occasione racconta la sua affiliazione, le gerarchie, i riti eccetera eccetera.
Per carità tutte cose interessanti ma tutto già visto, tutto già letto (Osso, Mastrosso e Carcagnosso e via di seguito con queste baggianate che tanto piacciono alle cosche e a chi vuole ridurre la ‘ndrangheta alla macchietta militaresca, tipo circolo formato, tagli a croce sul pollice).
Lui – Belnome – è un padrino di ‘ndrangheta. “E dopo il padrino… Ecco, dal padrino in poi – spiega Belnome – siete boss, cioè quando voi già avete una dote di padrino già siete boss, da lì in poi siete boss. Dopo il padrino c'è la crociata e il segno è questo. Dopo c’è la crociata”. Bene, bravo, bis.
Queste sono le doti massime, spiega e dopo si va oltre…
Oltre come? “Poi si va in altri discorsi, di massonerie. Avevano messo altre doti che poi… il medaglione, queste cose qua – va giù tutto d’un fiato Belnome senza che nessuno gli abbia chiesto nulla – ma sono state poi… cioè insomma sono queste adesso, le attuali sono queste, altre doti poi si va in altri discorsi. Per quanto riguarda la 'ndrangheta è questo. Certo, per ottenere queste doti siete all'apice, siete … doti di spicco. Per quanto riguarda le copiate della Calabria. Ecco, questo …”
A questo punto il Pm Boccassini – che stupida non è di sicuro – lo ferma e gli intima: “Scusi, prima di iniziare il discorso delle copiate, che significa "poi si va nella massoneria"? Lo spieghi”.
Ho deciso di pubblicare in questi giorni alcune parti di quello che impropriamente è stato definito memoriale (in realtà avendo letto decine di verbali resi da Belnome dal 2010 ho trovato ben poco di interessante e, mio avviso, molta reticenza e qualche contraddizione di cui parlerò prossimamente) perché questo pentito il 14 marzo per la prima volta è intervenuto nel corso del processo Infinito in corso a Milano. E come racconta il giorno dopo il bravo collega del Fatto Quotidiano Davide Milosa, risponde per 8 ore al pm Alessandra Dolci. Ad un certo punto Belnome dichiara che chi ha la dote di “crociata” può entrare nella massoneria.
DOPO C’E’ LA MASSONERIA
In realtà non è cosi e – nero su bianco – ecco cosa fa mettere a verbale Belnome il 3 dicembre 2010.
Imperturbabile Belnome va avanti nelle sue deposizioni. Credo controvoglia. Basti leggere le sue risposte. Credo – ma ovviamente posso sbagliare – che sul punto non possa non sapere anche se è abile a nascondersi. Leggete qui il discorso in cui impiastriccia mezze verità (“non voglio entrare” e non “non posso entrare”) a vocaboli che sembrano strappati a Cetto Laqualunque (“non lontanamente”).
“Eh, si va in un altro tipo di struttura, massonica, di cui io non voglio entrare in merito a questo perché ne so marginalmente, il mio avvento a questo doveva succedere non lontanamente però ancora mi mancava un passaggio. Io avevo la dote di padrino, quindi non posso spiegarvi nel dettaglio; so di questa struttura che ci sono personaggi eccelsi anche a livello… parliamo a livello di medici di un certo livello, possono esserci a livello di cose anche di colonnelli, di questa funzione qua, cioè stiamo andando in cose massoniche perché a certi livelli si può … ah, ecco una cosa che … a certi livelli si può collaborare con lo Stato. Allora a certi doti, da padrino in poi, si può avere delle collaborazioni con lo Stato, si possono avere dei business con lo Stato, sono consentiti i che poi a livello massonico questo è un cammino insieme, nel senso che ci si siede nello stesso tavolo. Questo so io a livello massonico. A livello antecedente al padrino tassativamente non si può fare, solo a quei livelli. Ci possono essere anche generali, nella 'ndrangheta Lamarmora era … Mazzini, Lamarmora sono nella storia della 'ndrangheta ma erano generali, erano … Quindi a livello massonico, che "non si chiama 'ndrangheta, c'è un riunirsi di tutto questo, che non posso spiegarvi nel dettaglio perché non vi avevo ancora partecipato a questo, però so che c'è, me ne hanno accennato, che non si potrebbe”.
Alla domanda di Boccassini su chi glielo avesse accennato, Belnome risponde “Vincenzo Gallace e Andrea Ruga”.
Gustatevi il resto dell’interrogatorio:
Boccassini: Che cosa le hanno detto?
Belnome: Quello che vi ho appena detto.
Boccassini: Ma hanno fatto dei nomi?
Belnome: No, no, sono stati abbastanza … sono stati più che altro dei cenni, non è che mi hanno spiegato, perché non è possibile, io non potrei mai spiegare a uno sgarrista cosa c'è oltre lo sgarro, lui non dovrebbe neanche sapere che esiste la santa, il santista non deve sapere che esiste il Vangelo e così via. Cioè …
Boccassini: Ma Gallace Vincenzo e Leuzzi Cosimo siedono in questo tavolo con la massoneria?
Belnome: Sicuramente, personaggi così, sì, penso sicuramente si ma anche un Andrea Ruga. Cioè non possono loro finire alla crociata, lì si va poi … lo stesso Novella. Cioè allora, per esempio, io avevo la dote di padrino, no, a breve mi avrebbero dato la crociata, però se Vincenzo Gallace ha la crociata, io e lui non saremo mai uguali, non possiamo avere la stessa dote io e lui. A parte che ha 62/63 anni, ma non per quello, per la storia, per il personaggio, per svariate … Io ho 38 anni alla fine, anche se ho fatto una scalata brevissima, sono stato sponsorizzato da Andrea Ruga, se no è impossibile fare una escalation in così poco tempo, non è possibile. Anzi in Calabria le doti … voi dovete pensare che ai figli di Cosimo Leuzzi, Andrea Ruga e Vincenzo Gallace lo sgarro gliel'ho dato io, loro non gliel'avevano neanche dato, sono severissimi, avevano la camorra e gli avrebbero lasciato la camorra, li ho portato avanti io in quel discorso di… è stato fatto in Calabria. C'è una rigidità su… Invece al nord è diverso, al nord le doti possono essere chiamate anche fiori e un fiore viene dato… “dai glielo diamo un fiore, dai". "No"; "Dai, lo porto avanti io, che mi dici di no a me?". C'è un po' più di malleabilità su questo, infatti al nord ci sono tanti ragazzi che c'hanno quasi tutti lo sgarro, c' hanno … il picc
iotto lo lasciano picciotto poco tempo; al sud potete rimanere picciotto anche dieci anni, potete rimanere camorrista 15, potete addirittura non toccare mai lo sgarrista, io conosco tante persone a 60 anni e sono camorristi. Perché si valuta anche l'uomo, le capacità dell'uomo, cioè se uno è un mulo, lo lasciano mulo. Per esempio … be' voi non lo conoscete. insomma, il discorso è questo qua, per le doti devi avere delle svariate capacità, se no è difficile, si chiama una carriera 'ndranghetistica.
Per ora mi fermo qui ma…leggetemi domani!
2- to be continued (la prima puntata è stata pubblicata il 17 aprile)
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