Ho sempre avuto una grandissima ammirazione per Gaetano Saffioti, re del cemento calabrese senza regno. Il suo ciclo del calcestruzzo è forse il migliore della Calabria ma da quando ha deciso, tanti anni fa, di denunciare i suoi estorsori-aguzzini è stato fatto fuori. Dal mondo dell’economia (lavora pressoché all’estero), delle imprese (solidarietà prossima allo zero), dalla società (i palmesi lo tengono a dieci spanne di distanza a testimonianza di quale sia, ad esempio, l’abisso culturale tra siciliani e calabresi) e dalla famiglia (la sua scelta di schierarsi dalla parte della legalità è stata osteggiata in ogni modo).
Non lo hanno fatto fuori fisicamente forse perché vive 24 ore al giorno sotto scorta: non c’è nulla da fare, il suo orgoglio e la sua onestà non lo portano lontano da Palmi anche se ne avrebbe tutte le possibilità.
Mi ha sorpreso ieri leggere un diluvio di comunicati, prese di posizione e hip-hip-hurrà alla notizia che fosse lui il candidato vice sindaco nella lista del centrosinistra che dovrebbe (?) portare come candidato sindaco Salvo Boemi, ex capo della Dda di Reggio Calabria , ora in pensione e a capo della Stazione unica appaltante della Regione Calabria di cui, pochissimi giorni fa, ha decantato le "meraviglianti meraviglie meravigliose". E infatti – come testimonia la recentissima indagine della Procura sulla Statale 106 – le cosche assaltano gli appalti e i lavori pubblici come e più di prima. Ma tant è.
Ho voluto capirne di più e questa mattina di buon ora ho chiamato il mio amico Gaetano. Ecco la conversazione.
Ciao Gaetano. Sono Roberto.
Ciao Roberto, che piacere sentirti. Che stai facendo?
Dopo aver letto i giornali ho messo in linea sul blog un articolo su San Marino, Paese che tu conosci bene e che mi detesta, per le cose che scrivo, forse più della Calabria. Ho messo in linea un pezzo su un indagato per fatti di droga e contatti non si sa di che tipo con la malavita, che si vuole comprare una banca sul Titano. Pensa tu!
Lo so. Lo so
Ma allora è vero che ti candidi per il centrosinistra?
Ma stai scherzando?
No, lo scrivono e dicono tutti i media. Sai che i giornali scrivono sempre la verità.
(Ride, ndr) Non basta un manipolo di persone volenterose per farmi cambiare idea. Mi sento un po’ strumentalizzato. Mi domando: dove era tutta questa gente prima? Dove viveva? Io non l'ho mai incontrata.
Ma ti hanno chiesto o no di candidarti?
E’ vero che sono venute delle persone a chiedermi di candidarmi ma io non voglio essere né di destra ne di sinistra né di centro. Ho le mie idee e le tengo per me. Non accetterei neppure se qualcuno mi candidasse come deputato o senatore.
Ma chi è venuto? Il senatore Luigi De Sena?
Ma quando mai! Sono venuti alcuni responsabili locali dell’Idv, non mi ricordo neppure i nomi.
E che ti hanno detto?
All’inizio mi vedevano come antagonista di Salvo Boemi alla carica di sindaco.
E poi?
Ho chiesto: “che programma c’è?” "Si farà, si vedrà", mi hanno risposto. Mi hanno detto “tu sei un simbolo”.
E poi?
Non so anche perché io ho detto che, con tutto il rispetto sacrosanto che si deve a queste persone, a partire dal dottor Salvo Boemi, io non corro per nessuno.
Perché?
Accettare sarebbe una brutta cosa nei confronti dei miei concittadini che mi vedrebbero schierato e io non lo sono. Il bene di tutti non ha colore politico.
Ma se i tuoi concittadini neppure ti guardano in faccia!
Hai ragione (risata, ndr) L’unica curiosità sarebbe proprio vedere come reagisce la gente nel segreto dell’urna visto che sono stato isolato da tutti.
E quelli del Pdl ti hanno cercato?
No, no…
Insomma con te sarebbe un’operazione a perdere!
Gliel’ho detto infatti: guardate che con me chiunque perde voti, non ne guadagna, anche perché ai palmesi chiederei lacrime e sudore.
E se ti candidassi io?
Una condizione perché io accettassi ci sarebbe: se ci fosse una unanimità dei partiti. Ci vorrebbe il consenso popolare. Una lista unica perché la legalità è una battaglia che deve unire tutte le forze politiche e va al di la della logica dello schieramento politico, che non mi appartiene. Poi figuriamoci se potrei accettare stipendio, gettoni o emolumenti. Per come sono fatto devolverei tutto a scopi sociali.
Insomma sei proprio calabrese testa dura, non cambi idea.
Non cambierò idea: potrei fare parte di un governo tecnico che come sai nei Comuni non è possibile. Se fossi chiamato, chiunque salirà al governo locale, sarei disponibilissimo a partecipare alla vita palmese anche amministrativa con le mie competenze e all’insegna della legalità.
Dopo questa chiacchierata Gaetano Saffioti da Palmi, re del cemento calabrese senza regno, è ancor più degno della mia ammirazione.
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