Con il “poker” di articoli dedicati alla coda di rogatoria sul caso Varano autorizzata dal Commissario della legge sammarinese Rita Vannucci l’8 maggio e depositato in cancelleria il 23 luglio e all’ultima lettera indirizzata al procuratore nazionale antimafia Piero Grasso dai pm forlivesi Fabio Di Vizio e Marco Forte, è giusto fare riferimento a ciò che questi due ultimi magistrati scrivono.
Si tratta di pagine fondamentali nella “Relazione su evidenze investigative e questioni sistematiche di interesse per il contrasto dell’utilizzazione del sistema creditizio e finanziario per fini di riciclaggio di proventi di attività illecite, anche connessi a quelle delle organizzazioni criminali”.
Nell’occasione del dossier consegnato a Grasso i due pm riportano sinteticamente le dichiarazioni di Luca Papi (ex dg della Banca centrale di San Marino) e di Stefano Caringi (ex responsabile della vigilanza presso lo stesso Istituto). Dichiarazioni su cosa?
Innanzitutto sulle relazioni e i rapporti tra le banche vigilate a San Marino e il Sud Italia.
Caringi dichiarerà che spesso sono stati trovati collegamenti tra le finanziarie sammarinesi e ambienti del Mezzogiorno. “Nella maggior parte dei casi di ispezioni presso finanziarie sammarinesi – dirà per la precisione Caringi – abbiamo incontrato situazioni di assegni post-datati e abbiamo verificato che vi erano collegamenti con soggetti provenienti dal meridione d’Italia. Su alcune finanziarie, realtà abbastanza piccole, soci di controllo o clienti importanti erano rappresentati da soggetti meridionali, tuttavia poco rilevanti da un punto di vista di immagine pubblica”.
Poco prima Caringi aveva ricordato che “il canale degli assegni post-datati è molto diffuso a San Marino, anche presso finanziarie ulteriori rispetto alla Carifin sa”.
A DOMANDA RISPONDE
I pm di Forlì, nelle audizioni di primavera 2010, a un certo punto domandano espressamente notizie su un’eventuale moral suasion nei comportamenti da tenere in Banca centrale e la risposta di Caringi che riporto testualmente è per molti versi incredibile e disarmante: “Questo Governo ha fatto alcune raccomandazioni generiche al fine di svolgere l’attività di Banca centrale in maniera regolare.
Non ci è mai stato rivolto alcun invito esplicito a prestare una particolare attenzione nei confronti di eventuali infiltrazioni presso il sistema bancario e finanziario sammarinese da parte di organizzazioni mafiose”. Grassetto e sottolineature sono originali, verosimilmente per mettere in evidenza la clamorosa circostanza.
Una circostanza, annotano esterefatti i pm Di Vizio e Forte, “confermata per vero pure dal dottor Luca Papi nel corso delle sue audizioni”.
COME REAGIRA’ IL GOVERNO SAMMARINESE?
Il 16 febbraio 2010 la Segreteria di Stato per gli Affari interni reagì molto duramente alla lettera di dimissioni di Biagio Bossone, ex presidente della Banca centrale di San Marino e Luca Papi.
Il segretario di Stato, Valeria Ciavatta, in quell’occasione, firmò, su incarico del Congresso di Stato, l’esposto con il quale chiese al Tribunale di accertare la veridicità delle affermazioni di Bossone e Papi, in particolare nel passaggio della lettera in cui denunciavano “interferenze e pressioni su Banca Centrale per condizionare l’azione di vigilanza, volte a sospendere ispezioni scomode, concedere autorizzazioni in assenza dei requisiti, ammorbidire interventi e sanzioni”.
L’esposto precisava che “i presunti comportamenti, segnalati nella lettera di dimissioni, potrebbero avere rilevanza penale in quanto sarebbero assolutamente opposti agli indirizzi che l’Esecutivo ha espressamente dato ai vertici di Banca Centrale di attuare azioni sempre più efficaci di vigilanza, a salvaguardia del sistema bancario e finanziario sammarinese”.
Il Segretario di Stato Ciavatta chiese “di procedere con la massima celerità, dato il superiore interesse della Repubblica, delle sue Istituzioni e della stessa Banca Centrale”.
Personalmente non ho notizia delle indagini e delle eventuali conclusioni ma mi chiedo a questo punto come reagiranno il Governo e la politica sammarinese di fronte a queste drammatiche e inequivocabili dichiarazioni sottoscritte dei due più alti (e stimatissimi su tutto il territorio italiano, compreso chi scrive) ex dirigenti della Banca centrale sammarinese, riportate in un documento ufficiale spedito dai due pm forlivesi alla Procura nazionale antimafia.
4 – to be continued (la precedenti puntate, in archivio, sono state pubblicate il 10, 11 e 12 novembre)
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