Poche ore fa ho messo in linea un post nel quale davo conto dell’interpellanza parlamentare che l’onorevole del Pd Franco Laratta, insieme a 33 parlamentari di Pd, Idv, Fli e Mpa, aveva presentato al ministro dell’Interno Roberto Maroni, affinchè rispondesse dei gravi fatti che si stanno verificando a Reggio Calabria e nell’intera Calabria. A partire dalle intimidazioni ai magistrati e dalla presenza conclamata, anche dalle recenti inchieste, dei servizi segreti deviati o comunque di personaggi che pascolano in quell’ambiente melmoso che in quella regione si trovano come a casa. Un’interpellanza che muove – umilmente – anche dalla lunga serie di servizi che tra Sole-24 Ore, blog “Guardie o ladri” e Radio 24 ho dedicato a questi temi.
Ebbene avrete letto, su questo blog, che il ministro Maroni ha pensato bene di non intervenire direttamente e spedire al suo posto il famoso sottosegretario Michelino Davico. Del resto si parlava di bazzecole e il Governo del fare ha troppo da fare per fare queste cose che altri possono fare!
Raramente ho letto una risposta così imbarazzante ad un’interpellanza parlamentare di questo spessore perché, ricordo per chi dormisse, che in Calabria si sta giocando una partita vitale per il nostro Paese e a nulla (dico a nulla) serve l’invio dell’Esercito se non a tranquillizzare le sporche coscienze della politica sporca.
Ebbene il sottosegretario ha letto un compitino come fanno i primi della classe. Ha ricordato gli straordinari successi del Governo nella lotta alla criminalità etc etc etc. Non una risposta una sul cuore dell’interpellanza vale a dire: ma cosa succede in Calabria? Cosa ne è del ruolo dei servizi segreti deviati? Zero carbonella. Per chi fosse interessato a leggere il compitino del Governo, ho allegato in calce la risposta.
L’ONOREVOLE NAPOLI PERDE LE STAFFE
A questo punto vale la pena riportare il durissimo sfogo dell’onorevole Angela Napoli, ora nel Fli, che ha davvero perso le staffe nella replica e del resto non poteva essere diversamente, perché la lotta alla ‘ndrangheta non può essere né di destra, né di centro né di sinistra. Per inciso, ricordo che l’onorevole Napoli – in collegamento ieri per Annozero da Reggio Calabria insieme a un nutrito gruppo di giornalisti calabresi a cui va tutta la mia gratitudine nonostante ci sia ancora qualche lettore che anche questa mattina ha cercato di farmi cadere in un tranello e per questo ho deciso di non pubblicarne il commento sul blog onde evitare di rispondergli e rendergli pan per focaccia – ha difeso la linea e ha attaccato anche l’onorevole Daniela Santanchè che ha provato a difendersi come ha potuto.
Ho sottolineato in grassetto corsivo alcuni passaggi che ritengo rilevanti.
“Signor Presidente, onorevole sottosegretario, intanto sento di dover premettere che risulto essere la seconda firmataria dell'interpellanza urgente in esame, pur appartenendo ad un gruppo politico di maggioranza, perché quanto sta accadendo a Reggio Calabria, ormai da mesi, non dovrebbe assolutamente vedere differenziazioni di sorta in termini di interventi e di valutazioni su quanto sta avvenendo, ma anche su quanto si intende attuare.
Signor sottosegretario, devo subito affermare che non posso assolutamente ritenermi soddisfatta per la risposta, intanto perché nella risposta stessa lei ha eluso alcune domande che l'interpellanza propone, che sono puntuali e, a nostro avviso, stanno alla base anche della situazione che sta si sta verificando da mesi a Reggio Calabria.
Credo che la reale situazione di Reggio Calabria non sia stata perfettamente valutata dagli organi preposti. Lei è venuto qui ad elencarci ciò che tutti quanti sappiamo, ma ciò che tutti quanti continuiamo a dire non è assolutamente sufficiente per intervenire nel merito: abbiamo bisogno di capire cosa sta succedendo a Reggio Calabria e nella provincia di Reggio Calabria. Quanto da mesi – ad iniziare dal 3 gennaio scorso – sta avvenendo non è rintracciabile in alcun'altra parte d'Italia.
Si assiste ad un attacco nei confronti dei magistrati, di quei magistrati che stanno accanto alle forze dell'ordine, ottenendo i risultati che tutti quanti conosciamo e che lei ci ha elencato: nei loro confronti dobbiamo esprimere sincero ringraziamento.
Però, la situazione che viene riversata nei confronti dei magistrati e anche dei giornalisti citati – mi meraviglio che nella risposta non vi sia alcun cenno a ciò – credo sia davvero grave e sottovalutata. A Reggio Calabria non servono più, onorevole sottosegretario, gli attestati di solidarietà, che ad ogni piè sospinto sono costituiti da lunghe liste. All'interno di queste liste ci sono attestati di solidarietà rilasciati da personaggi incriminati, che si vedono coinvolti nelle indagini e nei filoni di indagini che la magistratura reggina sta portando avanti. Dunque, il problema è assolutamente diverso. Peraltro, mi si consenta anche di dire che lei non ha fatto alcun riferimento, onorevole sottosegretario, a quello che da tre giorni siamo costretti a leggere nelle cronache regionali: esercito «sì» o esercito «no».
Nella sua risposta non c'è alcun riferimento alla valutazione e al ruolo che i servizi deviati hanno ormai da anni a Reggio Calabria e nella sua provincia. Nella sua risposta non c'è assolutamente alcun appiglio che possa contribuire a capire le azioni compiute dal 3 gennaio, che sinceramente mi sarei aspettata lei elencasse. Queste sì che andrebbero elencate. Potrei elencarglieli io tutti gli atti intimidatori che sono stati attuati nei confronti della magistratura reggina.
Noi abbiamo bisogno di sapere se, dietro questi atti intimidatori, si nasconda una volontà repressiva da parte della 'ndrangheta o se invece vi sia una volontà che può essere definita preventiva. È grave che in questa risposta non se ne sia fatta alcuna menzione. È grave non parlare di tutte le indagini che questa magistratura, che sta ricevendo questi atti intimidatori, sta ponendo in essere e che vedono accoppiati veramente i rapporti e le collusioni tra 'ndrangheta, mondo politico, mondo imprenditoriale e mondo della massoneria deviata. Non riusciamo a capire il ruolo dei servizi. C'è un certo Zumbo, commercialista, che è venuto fuori anche come responsabile delle armi che sono state trovate nella macchina durante la visita del Capo dello Stato. È assolutamente grave che di questo non si faccia menzione nella sua risposta. Questo signor Zumbo pare andasse a riferire alla 'ndrangheta addirittura notizie che venivano fornite allo stesso Zumbo dai servizi segreti. Noi abbiamo bisogno di sapere cosa sta accadendo a Reggio Calabria da anni e non solo da mesi a questa parte.
Noi dobbiamo anche sapere come mai i servizi abbiano trovato dei pacchetti di esplosivo nei sotterranei del comune di Reggio Calabria quando era sindaco l'attuale governatore della Calabria, l'onorevole Giuseppe Scopelliti. Abbiamo bisogno di sapere qual è stato il ruolo dei servizi segreti nell'omicidio Fortugno e qual è il ruolo che i medesimi servizi continuano a mantenere e naturalmente parlo di quella parte dei servizi deviati.
Non è possibile che non si dia al Parlamento una risposta in questo senso, perché altrimenti qui continuiamo a prenderci in giro. Onorevole sottosegretario, quanto agli elenchi che lei ci ha fornito sappiamo benissimo che in alcuni casi le coperture degli organici ci sono, ma o si vuole comprendere che la situazione di Reggio e della provincia non è ordinaria, ma merita interventi straordinari che esulano dalle coperture normali degli stessi organici, che debbono puntare sulla qualità… Signor Presidente, le chiedo scusa se oltrepasso di qualche minuto il tempo a mia disposizione ma, mi creda, la situazione