Cari e adorati amici di blog non vi liberate di me neppure la domenica, che pure deve essere santificata al Signore. Del resto scrivere è più forte di me.
Siete andati a messa? Oggi non andrò. Da buon cristiano-peccatore so resistere a tutto tranne che alle tentazioni e oggi ho ceduto alle tentazioni di scrivere e poi di un pranzo lontano da casa, che mi hanno fatto saltare la messa. Chiedo perdono al Buon Dio che con me è fin troppo buono! Ego me absolvo in nomine…
Bene. Oggi scrivo ancora della vicenda Why Not, della gara da circa 10 milioni di euro annullata dalla regione Calabria (fraudolentemente o per turbativa d’asta?), di incontri nottetempo (a lume di candela?) e di intercettazioni ambientali (quest’ultimo tema è di moda no?).
Parlo della vicenda Why Not per diversi motivi:
1) la sto trattando da tempo e mi appassiona quasi come le magie di Gigi Riva, Baggio o Totti (gli unici italiani che considero calciatori di un altro mondo, dove siedono al cospetto di Pelè e Maradona);
2) la considero la cartina di tornasole dell’Italia di oggi e diffonderei le ordinanze e i testi allegati in tutte le scuole per far capire ai giovani cos è diventato il nostro amato Paese;
3) su questa inchiesta si gioca un partita molto ma molto più grande di quanto possiamo immaginare e ci vogliono far credere: si gioca buona parte dell’indipendenza della magistratura e dei diritti costituzionalmente garantiti degli italiani
Tenetevi forte e allacciate le cinture.
Tutti a casa di Loiero la domenica di Quaresima
Partiamo con una riunione organizzata in tutta fretta a casa del Governatore della Calabria Loiero Agazio, il Governatore che vive nello spazio (politico beninteso). Oggetto della riunione: il bando di gara (poi annullato) per esternalizzare il censimento del patrimonio immobiliare, la difesa dell’ambiente e del territorio.
Lo racconta Nicola Durante, segretario generale della Giunta regionale calabrese, amicone di Loiero Agazio, consigliere in aspettativa del Tar Calabria. Curriculum e amicizie impeccabili. Oh yeah!
Il racconto si dipana il 16 aprile 2008 di fronte al Ros di Catanzaro che ne aveva ricevuto delega due giorni prima dalla Procura della Repubblica. Il nucleo operativo – a firma del maggiore Enrico Maria Grazioli – il successivo 20 maggio spedirà questa e altre note al Pm Pierpaolo Bruni. Ricordiamo che il 16 dicembre 2008 la Procura della Repubblica spedirà “106-informazioni-106 di garanzia” a conclusione delle indagini su Why Not avocata a Luigi De Magistris (nella carica dei 106 che hanno ricevuto l’informazione di garanzia ricordiamo: Loiero Agazio e il fratellino Tommaso, Nicola Adamo e la moglie Enza Bruno Bossio, Giuseppe Chiaravalloti, Mario “bulldozer” Pirillo, Antonio Saladino, Caterina Merante e tanti altri tra politici, dirigenti e imprenditori.
Nella stessa nota n.1566/6-2006 del 20 maggio 2008, i Ros spediranno al Pm Bruni anche gli interrogatori di Francesca Guadenzi (ascoltatata il 21 aprile) e Marcello Pacifico (9 maggio), entrambi ex dipendenti del
la Cm sistemi, Pietro Statizzo (16 aprile) e Luigi Zinno (17 aprile): Gaudenzi e Pacifico smentiranno la superteste Caterina Merante sulla legittimità di 100mila euro “contesi” tra Why Not e la società Cm sistemi e altra smentita alle dichiarazioni della Merante verrà da Statizzo (ex dipendente della società Why Not) e Zinno (funzionario del Comune di Cosenza in distacco presso la Regione Calabria) sulle strane manovre che Saladino avrebbe compiuto relativamente ad alcune gare.
Torniamo a Durante. Chiamato a rispondere della gara sull’esternalizzazione di alcuni servizi (bandita con il decreto dirigenziale n.18864 del 28 dicembre 2006), annullata in autotutela con il decreto 1528 del 5 marzo 2007 (pubblicato sul Burc del 30 marzo 2007) l’amicone di Loiero Agazio dichiarerà che sul bando diede solo un parere informale al quale non potè sottrarsi (e ci mancherebbe!), suggerendo alcune modifiche che non sa se sono state accolte (non male per un segretario generale della Giunta!).
Ma andiamo avanti. All’apporto dato “per cortese collaborazione” – cito testualmente da pagina 7 dell’interrogatorio – seguì “la sera prima della scadenza dei termini per la presentazione delle domande per la partecipazione alla gara, un invito urgente a una riunione a casa del Presidente Loiero, se non ricordo male una domenica sera, alla quale parteciparono, oltre a me, il Presidente Loiero (e ci credo: era il padrone di casa! n.d.r.), il dirigente generale del personale, prof. Fragomeni, nonché l’assessore al Personale Pasquale Tripodi che interloquì telefonicamente perché si trovava fuori regione”.
E perché si trovarono a casa di Loiero la sera del 4 marzo 2007, che precedeva la data di scadenza del bando (ho verificato: era domenica, caspita che memoria Durante!)? Per un tresette col morto? Nossignori, non si poteva visto che era una domenica di Quaresima. Per tifare Reggina? Neanche. Allora per giocare a moscacieca. Toppato. Per guardare il film neorealista di Steno e Monicelli “Guardie e ladri” con Totò e Aldo Fabrizi? Ma va…La risposta è la seguente, forse nel corso di una cena a lume di candela (non lo so, ma mi piace pensarlo): “Tale riunione fu indetta – prosegue Durante – poiché il Fragomeni rappresentò che essendosi insospettito che alla sera prima della chiusura dei termini di presentazione ancora non era stata depositata alcuna domanda, aveva esplorato le proprietà del file contenente il bando…accertando che l’autore risultava persona estranea all’ente. Questa circostanza lo aveva indotto a ritenere possibile che vi fossero state ingerenze esterne nella predisposizione del bando. Il Fragomeni, inoltre, ci informava che vi era un documento delle 5 province calabresi che revocava la disponibilità offerta dalla Regione di procedere a bando per conto loro nella sorveglianza idraulica. Pertanto ci manifestò la sua intenzione di procedere all’annullamento di detto bando”.
E cosa fece Loiero Agazio? “Preso atto della situazione – dichiara sempre Durante, il fido segretario che risponde all’istante – invitò il Fragomeni a esercitare liberamente le sue competenze e inoltre pretese che lo stesso riferisse la questione e le decisioni assunte davanti alla Giunta, che per altre pratiche si sarebbe tenuta il giorno dopo, cosa che effettivamente avvenne. Ricordo che fuori dalla Sala Giunta vi era la signora Merante in attesa di notizie”.
A questo punto due piccole annotazioni tra le tante che si potrebbero fare: 1) Fragomeni (che ancora lunedì scorso ha chiesto di essere ascoltato con urgenza dai magistrati) per quel bando annullato è indagato per falso ideologico aggravato, turbata libertà degli incanti e abuso d’ufficio, proprio per avere annullato senza valide ragioni il bando stesso, avallando, tra i motivi irrilevanti (cito la Procura) il documento (inesistente) delle 5 province e l’intromissione nei file della Regione; 2) le dichiarazioni di Rosalia Marasco.
Rosalia Marasco e il bando di gara
Voi direte e chi è sta Rosalia Marasco? Boni, state boni che non lo sa nessuno in Italia, ma mi sono documentato e ve lo spiego. Essa è dirigente della Regione Calabria (laureata in informatica, credo, ma addetta per anni al settore giuridico presso il dipartimento del personale della Giun
ta regionale) che il 12 marzo 2007 era stata ascoltata in Regione alla presenza del maresciallo Giuseppe Chiaravalloti (n.d.a. quest’ultimo non particolarmente amato, ai tempi, da Luigi De Magistris).
E cosa fa mettere a verbale in quell’occasione la Marasco Rosalia che della memoria ha ritrovato la scia? Cose “fantastiche, superfantastiche”, come gridava Heather Parisi in “Disco Bambina” sigla di “Fantastico” del 1979 condotto da Loretta Goggi (quella di “che fretta c’era maledetta primavera”) e Beppe Grillo (prima che diventasse la parodia di se stesso).
Riassumo: a) 15 giorni prima della scadenza del bando di gara Fragomeni gli aveva fatto capire che voleva annullarlo ma lei gli aveva risposto picche; b) il 27 febbraio 2007 verso le ore 13.00, mentre era a Roma, riceve una telefonata del solito Fragomeni che gli dichiara la volontà di annullare il bando perché (riporto testualmente) “qualcuno aveva verificato che sul bando di gara e sugli allegati tecnici c’erano dei nomi della ditta che attualmente è titolare dei servizi…che le Forze dell’Ordine erano sull’allarme e che bisognava annullare la gara…”
La povera Rosalia cerca di spiegare a Fragomemi che anche se sui file apparivano “proprietà” estranee, questo non voleva significare nulla e crede di essere stata capita. Al maresciallo consegna anche una lettera articolatissima di 3 pagine datata 7 marzo 2007 spedita a mezza Regione, in cui dice: occhio è tutta farina del mio sacco; nessuna “incursione esterna”. Risultato: zero carbonella. Come se parlasse arabo.
E sì, perche la Marsili il 5 marzo 2007 era andata in ufficio e aveva appreso che Fragomeni voleva proprio annullare la gara e la invitava a respingere le offerte che fossero eventualmente giunte dalle imprese e veniva “gentilmente” indotta a dimettersi. Ma lei non si dimette.
Annotazione: anch’essa ha ricevuto (tra l’altro) un informazione di garanzia per peculato e truffa aggravata dalla Procura di Catanzaro, a conclusione delle indagini Why Not, per una storia correlata: avrebbe stipulato il contratto n. 9284 del 12 aprile 2006 afferente l’esecuzione del servizio del censimento immobiliare (per 5 mesi la bellezza di 2 milioni) dalla stessa Marasco affidato al Consorzio Brutium con il decreto n. 1383 del 27 febbraio 2006.
L’agente con il file segreto 007 e licenza di registrare
In questa intricatissima vicenda Why Not – di cui i giornali locali non parlano, chissà perché, neanche a fucilate, se non per riportare aride cronache giudiziarie – registriamo anche le mosse della difesa del superindagato, Antonio Saladino, affidate all’abile strategia dell’avvocato Francesco Gambardella (che colgo l’occasione per salutare. Ho avuto il piacere di conoscerlo: lo considero un grande avvocato, peccato – per lui – che eserciti a Lamezia).
Il 26 giugno 2007 Antonio Saladino parla al Bar Cuda di Sant’Eufemia. E lì un registratore acceso dal consulente Vincenzo Concolino (no, non è un ammorbidente per capi delicati, è un ex Carabiniere titolare di un’agenzia investigativa di Lamezia Terme) fa il resto immortalando per sempre il cd “007 – traccia audio” (però che fantasia!) in cui rimangono impresse la voce di Antonio Saladino e Daniela Marsili, una delle superteste della vicenda Why Not. Lo “sbobinato” verrà consegnato alla difesa di Saladino il 29 luglio.
Piccolo particolare (ma è tutto legale): Marsili non sapeva (almeno c’è da crederlo no?) di essere registrata. Oh yeah…
E cosa dice di così interessante Marsili a Saladino? Ad esempio che, a suo giudizio, la situazione di Nicola Adamo, ex vicepresidente della Giunta, imperatore dei Ds in Calabria, marito della superindagata Enza Bruno Bossio, indagato lui stesso, nonché padre del figlio avuto dalla relazione con l’ex sindaco di Cosenza Eva Catizone (e che diamine! Troppe cose: datte na calmata a Nicò!, direbbero i romani)“è grave”.
Poi dice che un tal Cavaliere (chi è? Boh! Forse quello della tavola rotonda) avrebbe passato le notizie (quali? Boh!) e se la farebbe con quelli del Sole-24 Ore (ma che schifo, signora Marsili, via un pò di pudore quando si parla di cose che non si conoscono, siamo un Gruppo cattolico, apostolico e dai costumi immacolati! Glielo assicuro. Io sono addirittura una vergine incorruttibile, di principi e valori, intendo).
E ancora dice che il maresciallo Chiaravalloti (arieccolo) è “molto incazzato con De Magistris” (perdonate la volgarità, è testuale, e poi del resto ho già chiesto perdono in premessa a Nostro Signore!) e che poi ci sono i “pirateschi” in agguato (oh mamma! Ma ndo stanno, a poppa o a prua?) e ne fa alcuni nomi che a me non dicono una beata mazza salvo uno che ho avuto la sfiga di sentire telefonicamente: voleva convincermi, persino minacciando clamorose iniziative legali, a non scrivere un articolo che in parte lo riguardava. Il meschineddu credeva forse di farsela con qualche pennivendolo prezzolato che magari è solito frequentare. Ovviamente l’articolo l’ho scritto: oh yeah….
E ancora in ordine di apparizione sullo schermo (dell’interrogatorio) la Marsili così si esprime: Loiero utilizza la Merante per farla pentire (di che? Ariboh!), Marasco darà il colpo di grazia ad Adamo, la situazione di Fragomeni è gravissima (questa è un’annotazione che sottolineo) e qualcos’altro ancora.
Quello che si evince, a mio modestissimo avviso, è che Marsili ama De Magistris nello stesso modo in cui un branzino ama una canna da pesca (“non l’ho proprio potuto vedere” – dice a Saladino – “ho parlato invece con Chiaravalloti” ma “le cose le ha messe tutte lui” (riferendosi a De Magistris e agli interrogatori n.d.r.) e che è pronta ad aiutare Saladino (“Tonì ma tu stai facendo pure delle cose difensive?” – si legge a pagina 28 della trascrizione dello 007 “mi chiamo Concolino. Vincenzo Concolino”. E nel corso della chiacchierata dà la disponibilità anche a far incontrare tal Giuseppe (il marito? Il marito Giuseppe Greco il magistrato? Non è dato sapere ma l’interrogativo mi pare legittimo) con l’avvocato Gambardella per una chiacchierata. Saladino, da buon padre di famiglia le risponde. “Oh ti ho detto di stare rilassata…stai tranquilla e serena, quando poi devi venire ti faccio una telefonata…”)
Molto di più, invece, secondo il mio umilissimo parere, dirà Saladino (e meno male che era lui che doveva far parlare Marsili).
Saladino e l’incontro tra Adamo e Alemanno
Saladino intanto informa Marsili di aver votato alle amministrative per il sindaco Gianni Speranza (ecchisenefrega! Ma Speranza sarà contento di saperlo attraverso questo umile blog?). In coda alla registrazione dirà di non aver mai avuto rapporti di affari con Adamo.
Prima, dice di aver organizzato un appuntamento riservato a Roma tra Gianni Alemanno (ministro delle Politiche agricole e forestali dal 2001 al 2006) e lo stesso Nicola Adamo per risolvere un problema di alcuni lavoratori (suppongo adibiti a lavori idraulico forestali) di San Giovanni in Fiore (Cosenza).
Poi dice di aver scoperto che Merante è ricchissima (beata lei!). E poi che quando la magistratura fa politica è la fine del Paese. Poi dice che porterà migliaia di persone come testimoni, poi che ha querelato i giornali e che voleva fare una borsa euromediterranea con Scarpellini (caspita, pensavano in grande: mica una borsetta a Frattamaggiore o a Serra San Bruno!).
Ora basta. Devo andare in tutta fretta…c’è il pranzetto che mi aspetta. Alla prossima puntata, amici di blog, con le….(vai con la sigla…) “Fantastiche, superfantastiche avventure di Why Not”.
roberto.galullo@ilsole24ore.com
nota: con la sentenza 32/10 del 2 marzo 2010 le cui motivazioni sono state rese note il 17 ottobre 2010 il giudice Abigail Mellace ha assolto i fratelli Loiero da ogni ipotesi di reato, così come anche Giuseppe Fragomeni (il cui operato è stato giudicato anzi estremamente corretto). L'allora assessore Mario Pirillo era già uscito dall'inchiesta in maniera assolutamente pulita. In alcun modo il fatto qui raccontato è stato utile ai fini giudiziari e comunque per chi volesse saperne di più il giorno 2 novembre 2010 ho cominciato a trattare la sentenza 32/10 in rito abbreviato. Lì troverete gli ultimi, al momento, sviluppi giudiziari noti e l'elenco di tutte le persone assolte e condannate (scritto il 3 novembre 2010)