San Marino: a esser buoni una famiglia criminale (o mafiosa) ogni 1.328 abitanti o ogni 578 nuclei familiari

La Fondazione Caponnetto alla fine della scorsa settimana ha presentato un report sullo stato dell’arte “mafioso” a San Marino, che però non va e non può essere letto separatamente da quanto accade nella vicina Emilia-Romagna.

Secondo il rapporto a Rimini, in particolare, sono attivi i Vrenna-Bonaventura, una cosca ‘ndranghetista che opera anche attraverso gli alleati Masellis-Lentini, nel controllo del gioco d’azzardo, usura, estorsioni e traffico di sostanze stupefacenti. Presenti anche i Pompeo di Capo Rizzuto (Crotone), gli Ursino di Gioiosa Jonica (Rc) e i Muto (Cosenza). E’ molto forte e radicata – continua sempre i rapporto – la presenza camorristica o criminale con le famiglie D’Alessandro, Di Martino-Afeltra, Vallefuoco, Mariniello e i casalesi. Sono inoltre presenti soggetti della Sacra corona unita e del clan mafioso catanese dei Laudani. Badate ora a questo numero: nelle provincie di Forli-Cesena, Ravenna e Rimini sono stati tracciati dalle operazioni di polizia 48 clan criminali. «San Marino si trova quindi circondato da una situazione non facile – si legge nello snellissimo e asciutto rapporto – e i clan che operano su tali territori sono tra l’altro attratti anche dal Titano che a differenza del passato in cui le presenze mafiose erano concentrate prevalentemente sull’aspetto finanziario e bancario del riciclaggio oggi si sono concentrate sulle attività criminali più tradizionali. Si assiste ad una italianizzazione del fenomeno dal punto di vista della invasività criminale con una diversificazione degli investimenti. In parole povere i mafiosi negli anni hanno seguito i loro soldi e con la crisi hanno deciso di investirli». Per non farsi mancare nulla – storicamente – va segnalata la presenza della criminalità organizzata e/o mafiosa proveniente, in primis quella russa e dalla Cina.

Bisogna quindi prestare la massima attenzione – ribadisce la Fondazione Caponnetto – alle seguenti fenomenologie per monitorare eventuali infiltrazioni: • acquisizione di ristoranti; • acquisizione di alberghi; • acquisizione di negozi; • appalti pubblici; • appalti privati; • acquisizione di immobili; • gestione centri scommesse, slot, compro oro, tabacchi. E passiamo a San Marino, dove la Fondazione ha tracciato la seguente mappa dei gruppi criminali: Vallefuoco, Mariniello, Stolder, Sacco-Bocchetti-Cesarano, Schiavone, Di Lauro, Mazzarella, Zaza, Gallo-Cavalieri (Campania); Mancuso, Arena, Giovinazzo, Pensabene, Grande Aracri (Calabria); Fidanzati, stiddari; gruppi palermitani, gruppi trapanesi (Sicilia); Mafia Capitale,  Sacra Corona Unita, Società foggiana, ex Banda della Magliana; mafia cinese; gruppi russi, dell’est e dei Balcani.

Totale, fanno (almeno) 24 gruppi criminali asserragliati sul Titano (da decenni, ma intanto la classe dirigente sammarinese era intenta e in parte lo è ancora a negare la parola mafia).

Ricapitoliamo: (almeno) 48 famiglie o clan fuori dai confini e (almeno) 24 sul Titano. Anche ammesso (e non concesso) che le due tipologie presentino numerose duplicazioni (famiglie, gruppi, cosche o clan presenti dentro e fuori) sarebbero comunque numeri spropositati che farebbero salire la febbre a qualunque governante.

San Marino conta infatti a fine febbraio 2013 (ultima rilevazione pubblicata sul portale ufficiale della Repubblica) 33.562 abitanti. I nuclei familiari sono 13.880, la media dei componenti è pari a 2,33. La tipologia più diffusa è quella con un  solo componente (4.446 casi), segue quella a due  componenti 3.905, a tre 2.757, a quattro 2.195, mentre sono solo 567 i nuclei con cinque o più componenti.

Sapete cosa vuol dire questo? Che c’è una famiglia malavitosa, criminale o mafiosa (ecchissenefrega se è di origine campana, calabrese, siciliana, foggiana o russa) ogni 699 abitanti. Un numero pazzesco che tale resta anche se volessimo considerare i soli 24 nomi censiti a San Marino: una ogni 1.328 abitanti, inclusi poppanti e moribondi.

E se prendessimo i soli nuclei familiari? Una famiglia criminale ogni 289 nuclei o, nella seconda opzione, una ogni 578.

Numeri record. Che dite: c’è da preoccuparsi? Non tanto. Giusto un po.

r.galullo@ilsole24ore.com

  • Roberto Galullo |

    Come vede Bartolo quelli che lei definisce poteri forti (tra i quali quelli degli editori del Sole 24 Ore) mi permettono di scrivere da sempre in assoluta libertà e nel pieno rispetto solo della mia conoscenza e dei lettori. Quanto al resto, sa che le nostre opinioni spesso divergono ma sul fatto che una parte marcia dello Stato (e non dunque “i” servizi segreti ma anche “una parte” dei servizi segreti) abbiano co-gestito il sistema criminale, siamo parzialmente d’accordo.

  • bartolo |

    pericoli sottovalutati? ma dai galullo. lei, a differenza di quanto afferma l’anonimo, per scrivere su un giornale espressione dei poteri forti di questo paese e di prestigio interazionale (altro che sopravvalutato) non solo è attrezzato professionalmente, culturalmente e quant’altro; è anche a conoscenza che i pericoli più che sottovalutati sono, invece, minuziosamente controllati a dovere: sia dagli stessi poteri forti (editori del S24h) sia da questo stato (di merda) attraverso i servizi segreti che anziché preoccuparsi per ciò cui la Costituzione gli ha assegnato precisi compiti si sono preoccupati durante l’ultimo 25ennio di gestire a proprio piacimento le cosche mafiose sull’intero territorio nazionale.

  • Roberto Galullo |

    Caro Wild lei ha centrato un obiettivo: quel rapporto è profondamente sconcertante. Non posso permettermi di varcare la soglia del rispetto e dunque ho scritto che è asciutto e snellissimo. Contemporaneamente, però, non ha centrato un altro obiettivo. Anche ammesso e non concesso che le presenze segnalate non siano quelle del rapporto (ma molte sono reali e corrette ed è per questo che nel mio servizio ho utilizzato due opzioni) le ho prese a base del mio ragionamento per un semplicissimo, banale, evidente e lapalissiano motivo: i numeri reali delle presenze mafiose o criminali, sul Titano sono molto più alte a mio modestissimo parere di quel che la Giustizia o il giornalismo riescono a condannare o censire e segnalare. Questo vale per San Marino e per qualunque altro Paese. Ergo il calcolo serviva e serve per mettere sotto gli occhi un’evidenza 2matematica” che la dice lunga sui pericoli da sempre sottovalutati in un Paese che, non dimentichi mai caro Wild, ce l’abbiamo come ombelico del nostro Paese.
    Quanto all’anonimo vigliacco “ospite” chiedo – se ha gli attributi – di darci l’onore della sua reale identità e dirmi (se mai sarà in grado) di indicare ciò che lamenta.

  • Ospite |

    Ma come fai a scrivere sul sole 24 ore? O forse sono io che sopravvaluto tale testata e il livello in realtà è questo. Pessimo.

  • Mass |

    c’è da preoccuparsi si, anche perchè praticamente tutte le famiglie mafiose, ecchissenefrega di dove, sono italiane italianissime, ogni tanto sarebbe onesto ricordarlo, anche se magari nel belpaese sono molto più diluite……..

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