Arrivano le armi chimiche a Gioia Tauro: botte da orbi nel vaporoso popolo grillino (sottotitolo: “Illusioni di vita sul pianeta Grillo”)

Premetto che amo talmente tanto la libertà di stampa, parola, opinione, critica, indipendenza e giudizio (tanto da professarle, da sempre, ogni giorno della mia vita), che quando il 22 giugno ho letto il comunicato stampa del meetup grillino di San Ferdinando (Reggio Calabria) ho persino dimenticato di essere stato poche settimane fa gratificato del titolo di “Giornalista del giorno” (o qualche amenità simile) dal blog dell’ex comico (a me, però, fa ancora tanto ridere quando parla o scrive!).

Dopo aver letto quel comunicato – che irrompe a piedi uniti sulla vicenda relativa all’arrivo, previsto per questa notte, della nave nel porto di Gioia Tauro con parte delle armi chimiche siriane impiegate nel 2013 contro la popolazione nel drammatico conflitto interno – ho pensato: c’è ancora un filo vita sul pianeta Grillo. Rectius: nessuno dalle basi del pianeta Grillo si è ancora accorto che da San Ferdinando c’è una missione spaziale grillina che ha un problema: non vuole che arrivino le armi chimiche.

Solo che er valoroso meetup di San Ferdinando deve spiegare al resto der vaporoso popolo grillino nazionale, come fece nell’aprile del 1970 l’astronauta dell’Apollo 13 John Leonard “Jack” Swigert Jr. con la base di Houston, che c’è un problema: la missione parlamentare nazionale (pur sempre “spaziale”!) a ranghi compatti quell’arrivo lo attende in maniera neutrale, «nel nome dell’importante operazione di disarmo e di pace per dire basta alla guerra in Siria, basta con le morti e le vittime innocenti delle armi chimiche». Firmato gruppi di Camera e Senato, 18 giugno 2014 ore 11.51.

«Okay Houston we’ve had a problem here» («Ok Houston abbiamo avuto un problema qui»).

 

NEIN!

Pensavo tutto questo quando, il 27 giugno, ha fatto irruzione sul blog del padrone un comunicato stampa che, riferendosi alle imminenti elezioni regionali, così si concludeva: «I meetup possono ispirarsi alle attività del M5S e del blog di Beppegrillo.it ma non sono titolati a parlare a nome e per conto del M5S». Ed allora ho riposto i sogni di vita (la vita democratica sul pianeta Brillo) nel cassetto e ho realizzato la cosa più semplice della terra: al pianeta Brillo della galassia calabra ie ne po’ fregà de meno. Non gli interessa delle elezioni regionali (nessuno po’ azzardarsi a parlare per nome e per conto del duo di piadena Grillo/Casaleggio in vista delle decisioni che verranno assunte) figuriamoci se qualcuno (il meetup di San Ferdinando poi! Ma che è?) der valoroso popolo grillino può anche solo pensare di criticare le scelte nazionali sulle navi chimiche in approdo a Gioia Tauro.

 

NESCI, DIENI, MORRA E PARENTELA

Del resto la Calabria aveva trovato i parlamentari calabresi del M5S pronti (tranne uno) ad allinearsi e coprirsi. Così recitava, il 16 gennaio, il comunicato stampa prontamente diffuso agli odiati media dagli onorevoli cittadini Dalila Nesci, Federica Dieni, Nicola Morra e Paolo Parentela, con riferimento al trasbordo navale di armi chimiche siriane che avverrà nel porto di Gioia Tauro: «Al momento occorre frenare il terrore diffuso provocato dalla tardiva e improvvida comunicazione del governo e da dichiarazioni politiche di pancia, anche di nostri colleghi. Si tratta di un’operazione internazionale di pace che riguarda il passaggio in mare da nave a nave di container con gas per uso bellico. Abbiamo sentito degli esperti, che ci hanno spiegato l’assenza di rischi nell’operazione, se adeguatamente condotta e gestita logisticamente. Tuttavia ciò non solleva il governo dal dovere di riferire compiutamente ai sindaci, che sono i responsabili della salute sui territori, e di fornire tutte le informazioni necessarie perché la popolazione comprenda i fatti». «Per questo motivo – aggiunse Nesci – ho chiesto al ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi di recarsi a Gioia Tauro, al fine di fornire tutti gli elementi che rassicurino gli amministratori locali e quindi i cittadini». Morra aggiunse: «Non ci sarà alcun tipo di problema, come hanno sottolineato e analizzato con competenza i colleghi M5S della commissione Esteri. Resta fermo che ci interesseremo direttamente della vicenda affinché tutto sia fatto nel rispetto delle regole e dei cittadini della Piana di Gioia Tauro». Concludono Nesci, Dieni, Morra e Parentela: «La Calabria non può essere utilizzata per il trasbordo di armi chimiche e dimenticata, ad esempio, per lo smaltimento della nave ‘Concordia’, che potrebbe avvenire nel porto di Gioia Tauro, portando lavoro ed economie. Concordiamo sul punto con Renato Bellofiore, sindaco di Gioia Tauro, auspicando che il governo compensi la popolazione calabrese per l’agitazione che sta subendo, magari annullando il progetto del rigassificatore nell’area».

 

MOLINARI E’ LI’!

Detto che della cavalcata dei sindaci (Bellofiore si è oltretutto dimesso) non c’è più traccia (prima tutti in subbuglio, con la cittadinanza sobillata con incontri e manifestazioni a destra e a manca, ora tutti zitti nella Piana. Chissà perché…), lo stesso giorno tal “cittadino eletto al Senato” del M5S Francesco Molinari, anche a fronte dell’insurrezione del valoroso popolo simpatizzante grillino della Piana di Gioia Tauro nei blog locali, si sente in dovere di prendere le distanze e dichiarare, a proposito delle navi cariche di armi chimiche a Gioia Tauro: «Fermatele subito! Le minacce del ministro Lupi sono peggio delle sue bugie».
Ecco il suo comunicato stampa integrale: «La decisione di far transitare nel porto di Gioia Tauro imbarcazioni – tra l’altro prive di doppio scafo – cariche di armi chimiche siriane è di una scelleratezza unica e conferma la superficialità di chi ci governa come il disprezzo nutrito verso i governati, ed i meridionali in particolare.
È da irresponsabili mettere a disposizione i nostri porti civili per movimentare pericolosissime sostanze chimiche tossiche potenzialmente idonee a causare un disastro ambientale, in caso di incidenti.
Ma a ancora più vergognosa è la scelta del porto calabrese, del tutto impreparato e inadeguato a trattare questo materiale micidiale. Le pietose bugie del ministro Lupi, poi, rispecchiano la considerazione che si ha dei cittadini calabresi, trattati alla stregua di poveri selvaggi ed ignoranti con anello al naso e sveglia al collo : trattamento già riservato ai cittadini della Piana in ordine alla pretesa di realizzare un rigassificatore su una pericolosissima zona sismica.
E’ evidente che il ministro ha un diverso concetto di pericolosità : le navi che arriveranno sono vecchie, poco sicure e non attrezzate per trasportare sostanze come l’iprite, il sarin e il gas nervino VX, vere e proprie armi di distruzioni di massa.
E’ la riprova dell’incompetenza di chi ci governa, senza un minimo accenno di rispetto come di intelligenza.
Lo stesso sindaco di Gioia Tauro, Bellofiore, ha ammesso che lo scalo non ha strutture ospedaliere idonee, in caso di eventuali incidenti o danni ma nonostante tutto Lupi straparla e minaccia – ” Se dobbiamo chiuderlo [il porto di Gioia Tauro] per questa operazione dobbiamo chiuderlo tutto l’anno” – come i peggiori “padroni del vapore” da prima rivoluzione industriale o, peggio, come certi “padrini del territorio” : la vita dei cittadini calabresi passa in secondo piano rispetto a bieche logiche di faziosi interessi politici.
Ma ciò che più ripugna è l’assordante silenzio della politica calabrese, pronta a vendere – come sempre ha fatto – i suoi cittadini per qualche privilegio da spendere in qualche tavolo di concertazione ; ma forse gli attuali vertici della politica calabrese (davvero Scopelliti non sapeva niente ?) stanno leccandosi le ferite derivanti degli ultimi scandali che hanno bruciato per sempre la loro infima credibilità o forse stanno solo pensando a quale utile ricavare dall’attuale messa in pericolo dei cittadini calabresi. Che diversità di comportamento rispetto al Governatore della Sardegna !
Noi del Movimento 5 stelle aborriamo questa scelta del Governo e vogliamo farci carico del disgusto dei calabresi per questa scelta vigliacca. Se qualcosa dovesse andare storto vi riterremo responsabili di tale crimine e ne dovrete accettare le conseguenze
».

MARIA MUSSINI

Chissà, forse perché Molinari aveva improvvidamente usato il «noi del Movimento 5 Stelle» (ma se nemmeno i suoi 4 compagni di strada la pensavano come lui!?), il giorno dopo, 17 gennaio 2014, alle ore 13.12 comparve a mettere chiarezza il comunicato stampa di tal Maria Mussini,  portavoce al Senato del Movimento 5 Stelle e membro della Commissione Esteri. Ecco cosa scriveva M5S Senato news: «I Ministri Lupi e Bonino e gli emissari internazionali intervenuti all’audizione sul trasporto per lo smaltimento delle armi chimiche provenienti dalla Siria, hanno garantito che non ci sarà pericolo per questo tipo d’operazioni nel Porto di Gioia Tauro. Dopo aver concesso l’utilizzo logistico del Porto di Gioia Tauro e partecipando così attivamente ad una soluzione diplomatica del conflitto, è ora fondamentale che l’Italia sia invitata a partecipare ai colloqui di Ginevra 2. Tra l’altro tra qualche mese il nostro Paese avrà la presidenza della Ue. La conferenza di pace Ginevra 2 è condizione necessaria per la soluzione diplomatica di un conflitto che sta provocando la fuga dalla Siria di sempre più numerosi profughi che scelgono l’Italia come luogo del loro primo sbarco».

Partita chiusa e tutti negli spogliatoi? Beh, insomma…

 

ARI-NEIN!

Visto che la marea dell’opposizione all’arrivo delle armi chimiche a Gioia Tauro montava in quel della Calabria tra i volenterosi grillini (o presunti tali), alle ore 11.51 del 18 giugno M5S Camera News pubblica il seguente durissimo comunicato stampa indirizzato a suocera affinché nuora intenda. Prima il titolo: «Armi chimiche: M5S, mai favorito trasbordo a Gioia Tauro. Su di noi accuse ingiuste» e poi il comunicato: «È tempo di fare chiarezza sulla nota vicenda del trasbordo delle “armi chimiche” siriane nel porto di Gioia Tauro: è utile ribadire che il MoVimento 5 Stelle non ha mai inteso favorire o accondiscendere all’operazione di trasbordo sul territorio calabrese imposto dal Governo italiano e dall’Opac, né ha mai inteso sottovalutare e sminuire i rischi legati al trasbordo di sostanze chimiche pericolose nel porto di Gioia Tauro, tutt’altro.

Preso atto dell’imposizione governativa, visti i principi di diritto internazionale che impediscono di bloccare le attività militari in acque territoriali italiane, il MoVimento 5 Stelle, da forza politica di opposizione in Parlamento, ha deciso di impegnare i propri portavoce nella sorveglianza e vigilanza di tutte le operazioni

Lo abbiamo fatto nei mesi passati rimanendo a stretto contatto con le istituzioni competenti sul trasbordo, in modo da svolgere una funzione di sentinella a tutela dei cittadini e del territorio; lo faremo nei giorni del trasbordo con i nostri portavoce della commissione difesa che saranno presenti sul posto per monitorare le operazioni.

E’ necessario ribadire e sottolineare che si tratta di un’importante operazione di disarmo e di pace per dire basta alla guerra in Siria, basta con le morti e le vittime innocenti delle armi chimiche.

Per questi motivi appaiono del tutto fuori luogo ed ingiustificate le accuse rivolte a portavoce del movimento e giudizi diffamatori lontani dalla realtà provenienti da alcuni gruppi locali e meetup». Firmato: Gruppo Camera e Senato M5S

 

ER VALOROSO MEETUP DI SAN FERDINANDO

Tanta chiarezza, come pure recitava il titolo roboante, per gli improvvidi grillini dei San Ferdinando & C. non deve esserci stata se è vero che il 22 giugno (hanno preso qualche giorno per pensare perché, col duo di piadena non si sa mai) pubblicano il seguente comunicato stampa espressamente indirizzato ai capogruppo di Camera e Senato e ai portavoce del M5S: «Rispondiamo al comunicato sul tema Armi Chimiche, pubblicato il 18-06-2014 da M5S Camera News, come meetup maggiormente interessato dalla questione perché sul territorio di San Ferdinando sorge il porto che accoglierà il trasbordo. Nonostante tale comunicato sia vago, privo di riferimenti precisi e con qualche contraddizione, noi cercheremo di usare la solita trasparenza che ci ha contraddistinto fino adesso.
Essendo il documento firmato ‘’Gruppo Camera e Senato’’ ne deduciamo che sia frutto di un’assemblea congiunta, a tale proposito chiediamo di prendere visione del relativo verbale, nell’ottica dei principi di trasparenza del M5S. Leggiamo che il M5S ‘’non ha mai inteso accondiscendere all’operazione’’: riteniamo che non opponendosi il M5S abbia invece accondisceso alla scelta del governo Letta.
Leggiamo che il M5S ‘’Non ha mai sottovalutato o sminuito i rischi’’: eppure a Gennaio scorso, in una nota stampa, i quattro parlamentari calabresi Morra, Nesci, Dieni, Parentela affermavano “Al momento occorre frenare il terrore diffuso provocato dalla tardiva e improvvida comunicazione del governo e da dichiarazioni politiche di pancia, anche di nostri colleghi. Si tratta di un’operazione internazionale di pace che riguarda il passaggio in mare da nave a nave di container con gas per uso bellico. Abbiamo sentito degli esperti, che ci hanno spiegato l’assenza di rischi nell’operazione, se adeguatamente condotta e gestita logisticamente”.

Si parla di “assenza di rischi”, quindi consideriamo perlomeno improvvido sostenere che il M5S non ha mai sottovalutato o sminuito i rischi. Se il M5S era consapevole dell’esistenza di tali rischi e
seriamente interessato a comprendere e recepire le istanze del territorio, perché non ha partecipato (tranne Francesco Molinari e Sebastiano Barbanti) ai consigli comunali aperti, alle manifestazioni ed all’unico vero evento informativo organizzato dal nostro meetup, tenutosi a San Ferdinando l’11 Maggio, che ha visto la presenza di esperti, portuali, vigili del fuoco, un rappresentante delle forze militari, scienziati in collegamento dalla Grecia? Da quando, il M5S si limita‘’a prendere atto’’
delle imposizioni del governo senza opporsi? Ci sembra che nella questione Tav, F35, rigassificatori, il movimento, nonostante l’imposizione governativa, non abbia affatto subito passivamente.

Leggiamo ‘’Saranno presenti per monitorare le operazioni’’: Premesso che le conseguenze di eventuali danni non sarebbero meno distruttive per via della partecipazione di qualunque soggetto nel corso delle operazioni, è altresì noto a tutti che essendo operazione militare di alta sicurezza sarà vietato l’intervento o anche l’accesso a chiunque non sia direttamente coinvolto nell’operazione.

Leggiamo che “E’ necessario ribadire e sottolineare che si tratta di un’importante operazione di disarmo e di pace per dire basta alla guerra in Siria, basta con le morti e le vittime innocenti delle armi chimiche”: noi crediamo che il riferimento ad alti scopi di principio non dovrebbe esimere dalla
volontà di comprensione dell’intero contesto. Si sta dicendo che gli altri Paesi che si sono opposti all’operazione sono contro la pace? Si sta dicendo che gli scienziati greci e la popolazione di Creta sono contro la pace? Si sta dicendo che chiunque non aderisce a un piano imposto dall’alto e propone alternative è contro la pace?
Riteniamo inoltre il comunicato gravemente lacunoso per quanto riguarda la maggiore criticità di questa
operazione, ossia il trattamento delle armi chimiche mediante idrolisi, in mezzo al mediterraneo. Si tratta, come è stato autorevolmente confermato, di qualcosa di mai avvenuto prima e che mette a repentaglio l’ecosistema dell’intero Mediterraneo. Alcuni tra i più grandi scienziati greci (e non solo) stanno ponendo, in tutti i modi, queste questioni. Per quanto riguarda la dichiarazione‘’appaiono del tutto fuori luogo ed ingiustificate le accuse rivolte a portavoce del movimento e giudizi diffamatori lontani dalla realtà provenienti da alcuni gruppi locali e meetup” possiamo provare a intuirne il significato; con il termine diffamatorio si vuole forse intendere la critica al comportamento dei 4 parlamentari calabresi On. Morra, Nesci, Dieni e Parentela? essi non hanno MAI interloquito con gli attivisti del posto ed hanno ignorato la loro posizione contraria all’operazione, disattendendo il ruolo di portavoce; per fantomatici “gruppi locali” s’intendono i 43 meetup, di cui 27 calabresi, che hanno approvato un documento di netta contrarietà all’operazione? Si sta forse dicendo che la maggior parte dei meetup calabresi abbiano agito in modo diffamatorio?
Noi consideriamo doveroso il richiamo che dai territori è giunto ai parlamentari perché siano coerenti col loro ruolo di portavoce. È preoccupante che il M5S, promotore della democrazia partecipatae della base protagonista nelle decisioni, consideri diffamatoria una contestazione fatta nel pieno rispetto della verità e supportata da precisi riferimenti
». Firmato: Meetup San Ferdinando (Rc) che poi aggiunge una postilla: «Se un’opera non è voluta dai cittadini di quel territorio, quell’opera NON SI DEVE FARE». Anche il maiuscolo è originale.

 

VIVA LA DEMOCRAZIA

A Swigert, l’astronauta dell’Apollo 13 diretta verso la luna, l’allora presidente degli Stati Uniti Richard Nixon, consegnò la medaglia presidenziale della libertà, l’onorificenza più prestigiosa assieme alla medaglia d’oro del Congresso. Viene conferita a coloro che hanno dato «un contributo meritorio speciale per la sicurezza o per gli interessi nazionali degli Stati Uniti, per la pace nel mondo, per la cultura o per altra significativa iniziativa pubblica o privata».

Chissà che medaglia toccherà ar valoroso meetup grillino di San Ferdinando in rotta di collisione con il pianeta Grillo…

P.S. A proposito: credo che l’arrivo delle armi chimiche nel porto di Gioia Tauro sia una scelta opinabile ma legittima a fronte, però, di un clamoroso, iniziale deficit di informazione e partecipazione della Calabria, agevolato del resto da doppi o tripli salti mortali dei politici (locali e no).

r.galullo@ilsole24ore.com

 

  • mario turchetti |

    Diffondere le armi chimiche nel Mediterraneo è una decisione delirante. Bisogna assolutamente impedire questa operazione di incompetenti, irresponsabli criminali di pace ! Disastro ambientale e umanitario senza precedenti, conseguenze irreversibili peggiori di Horshima.

  • Roberto Galullo |

    Romeo, non ho scritto legittimata ma legittima. La differenza è abissale. La scelta è legittima perché presa da uno Stato sovrano d’accordo con organismi internazionali. Si può criticare questa scelta (legittimarla o meno sulla base delle proprie convinzioni o idee) credere o meno all’indipendenza con la quale questa decisione è stata presa (cedimento o meno della propria potestà decisionale in nome di altre ragioni) ma è legittima. Punto. Saluti Roberto

  • pino romeo |

    A proposito del P.S…. scelta legittimata da chi o da cosa di grazia?
    Forse dall”alta professionalità dei portuali”, come disse la buonanima di Letta? Il Porto di Gioia Tauro è stato scelto perchè già esiste da anni una enclave USA che (ufficialmente) controlla i propri container diretti negli USA e che gradisce essere militarizzato adesso una tantum, poi si vedrà, dagli stessi USA per un più efficace controllo di quest’area del Mediterraneo (MUOS docet).
    Non si sono mai viste perfino 10 ambulanze cinesi (!!!) pronte a far sostenere un trasbordo “normale”.

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