Lo scioglimento di Reggio Calabria è colpa della tecnocrazia europea e di Monti – Bum! Mancano solo Nato e Spectre

Andatevi a leggere la ricca cronaca su www.corrieredellacalabria.it del collega Lucio Musolino. Il 10 gennaio ha raccontato la presentazione della pubblicazione “La democrazia sospesa” curato dal gruppo parlamentare del Pdl.

Un volume nel quale – legittimamente – la coalizione mandata a casa dal Governo a causa di un consiglio comunale “contiguo alla mafia” (parola e musica del decreto di scioglimento), ha difeso l’operato della Giunta di Reggio Calabria. In attesa, credo, della decisione del Tar, al quale alcuni consiglieri reggini hanno presentato ricorso.

Il collega Musolino ha raccontato, oltre ad una serie di interventi ai quali rimando, il comizio che ha tenuto – nell’occasione – il Governatore della Regione Calabria, Scopelliti Giuseppe, classe ‘66.

Credetemi però se vi dico che un conto e leggere e un conto è ascoltare.

Ancora grazie al collega Musolino, è possibile infatti ascoltare la viva voce di Scopelliti sul sito del Fatto Quotidiano. Tre minuti e 51 secondi imperdibili.

Ricorderete che questo umile e umido blog, il 21 febbraio 2012, dunque circa un anno fa, mise in fila coloro che mestavano contro Reggio Calabria. Oltre ai giornalisti cialtroni (io tra quelli come pubblicamente dichiarato a più riprese dallo stesso Governatore), tra i complottardi trovammo pm, giudici, dirigenti del Tesoro, Ue, Governo, Comandanti dei Carabinieri oltre che pentiti di ‘ndrangheta. Senza contare i politici, tra i quali Angela Napoli, Doris Lo Moro, Demetrio Naccari Carlizzi e Ivan Tripodi. Maledetti comunisti!

Credevo che questo plotone di esecuzione – al quale il 9 ottobre 2012 si aggiungerà l’Esecutivo tutto a causa della decisione di sciogliere il consiglio comunale e poco prima il prefetto Luigi Varratta forse per questo volato poi a Firenze – fosse sufficiente per soddisfare la voglia di trovare non un capro espiatorio ma proprio tutta la centrale del complotto!

Mi sbagliavo. Oh se mi sbagliavo! Completo blu, camicia bianca, gilet grigio, cravatta rossa (lo dico ammirato: perfetto come testimone di nozze), Scopelliti, nel fervore di attaccare (non ho capito chi) coloro i quali hanno le carte (non ho capito bene su cosa, ma questo accade oltre che per mia deficienza congenita anche per il taglia e cuci del filmato) ad un certo punto ha detto testualmente: “Avete messo in ginocchio una città per il gusto di provare la soddisfazione di vedere eliminata una classe dirigente”. Accanto a lui – instancabile ugola perforante l’auditorium – facevano bella mostra l’ex sindaco Demetrio Arena e una serie di altre persone (parlamentari e quant altro).

Ora io mi domando e vi domando: ma c’è qualcuno al mondo che può davvero provare soddisfazione nel mettere in ginocchio una città? Può esserci davvero chi gode dello scioglimento per contiguità mafiosa di una città? Non dico Reggio ma qualunque piccolo, medio o grande comune italiano! Chi, dico chi, può essere cosi autolesionista da godere di un atto che testimonia la sconfitta di una, o più, classi dirigenti (ben altra cosa, dunque, rispetto all’invocata “eliminazione”)?

Secondo la mia modestissima intelligenza la risposta è: nessuno. Ma io non sono intelligente.

Questa domanda resta appesa (per pochissimi minuti) in aria nel corso del comizio che prosegue – nel filmato montato sul Fatto – con Scopelliti che afferma: “Quando io e tanti altri abbiamo detto che lo scioglimento del consiglio comunale di Reggio Calabria non era una scelta dovuta ma una scelta politica…combattendo le lobby da sindaco e mettendole in ginocchio a favore della città (applausi) perché se la sono divorata per 30 anni e pensavano di farlo per i prossimi 30 anni sto pagando quel tipo di coraggio (ari applausi)…”. Mi domando (e domando a voi tutti): qual è il prezzo che sta pagando Scopelliti? E’ diventato Governatore, rischia di diventare senatore! Ha ampia facoltà di prova nelle indagini nelle quali è indagato! Mi consenta Scopelliti: ma sa quanti vorrebbero pagare questo scotto in Italia? Non ne parliamo in Calabria dove la gente che non arriva a fine mese si conta a vagonate…

Queste riflessioni avanzo al netto del fatto che quando qualcuno (chiunque) dice: “…se la sono divorata per 30 anni…, da giornalista cialtrone quale sono mi viene da domandare: “Governatore, di grazia, può fare con precisione millimetrica nomi e cognomi o magari rivolgersi, se non lo ha già fatto, alla Procura delle Repubblica di Reggio Calabria?”

Ma andiamo avanti perché l’assassino (l’ennesimo) è dietro l’angolo.

Ecco cosa dice Scopelliti: “Non sono stati soltanto loro (ma loro chi? ndr) perché non avrebbero avuto tutta questa forza caro Demi …va inquadrato tutto in questo sistema della famosa tecnocrazia, di questa lobby perversa che c’è sul livello europeo, che ha il compito di guidare alcune scelte e che in Italia è arrivata dando un segnale chiaro ed evidente, quello di azzerare un po’ dove si poteva le classe dirigenti e quindi mettere in ginocchio i territori per dimostrare che la povertà è frutto della malapolitica, tutta una serie di scelte che ovviamente hanno inciso profondamente nel nostro tessuto sociale ed economico e quindi automaticamente scelte mirate che hanno avuto la capacità di costruire questo tipo di rapporto e come spesso accade nel momento in cui il Paese-Italia ha difficoltà e di fronte l’Europa il suo presidente Monti dice beh qualcuno deve pagare…”.

Ecco fermiamoci un momento: Scopelliti – ed è per questo che sente forse la necessità di dirlo al “caro Demi – ha trovato il mandante dello scioglimento di Reggio Calabria: la tecnocrazia europea. Ma, cvibbio, ha trovato anche chi si è fatto esecutore: Monti! Che dice: “…beh, qualcuno deve pagare…”. E chi deve pagare? Ma secondo voi chi? Ma Reggio Calabria no! Monti – lo so perché ci ho parlato – erano mesi che lo pensava: “caspita, debbo mettere in ginocchio un territorio per dimostrare che la povertà è frutto della malapolitica…quasi quasi fotto Reggio!

Ma sì, non può che essere così e me ne convinco ascoltando il seguito di Scopelliti. Eccolo: “…e a dare sangue non può essere la Lombardia, il Piemonte, il Lazio dove magari le lobby economiche e finanziarie sono potenti e riescono anche a determinare scelte pesanti ma in questo caso come spesso accade…e non è escluso che il sud e in quel caso specifico la città di Reggio Calabria abbia pagato il prezzo…perché bisognava dimostrare che quello è il governo del rigore, della moralità, della trasparenza, il governo che combatte il crimine organizzato e la ‘ndrangheta…io credo che questa chiave di lettura sia una chiave di lettura che si estende ovviamente non alle vicende nostre, basta guardare cosa è successo in questi mesi nel Lazio, in Lombardia, basta verificare cos

  • Franco Macchiano |

    La invito a guardare il seguito che si è tenuto Giovedì 17 presso un auditorium del palazzo della Regione. Il titolo della serata era “Ora parlo io”. E infatti ha parlato solo lui, il Governatore ex-Sindaco, niente domande e, soprattutto, un pubblico spensierato: nel senso che era proibito avere un pensiero proprio.
    Slides, video, scenografia in un mix fra Mussolini e Kim Jong. Da non perdere e da non credere.
    Dopo che il centro-destra ha governato il comune ininterrottamente negli ultimi 11 anni, il suo leader reggino, in uno scatto di orgoglio, si assume tutta le responsabilità per le cose fatte e scarica sugli altri (predecessori, comunisti, anarchici, monti, bruxelles ecc…ecc…)la responsabilità di debiti e incompiute.
    Questo, in sintesi, il succo dell’intervento. Applausi, standing-ovation, sorrisi, strette di mano, promesse, minacce.
    Scopelliti in realtà sa bene che il consenso reale della gente lo ha già perso, ma in Italia e a Reggio in particolare è il consenso elettorale quello che conta.
    A 48h di distanza da quell’intervento non c’è una, dico una, reazione fra i leader locali o nazionali del centro-sx.
    A chi deve affidarsi la gente che ha fame di lavoro, di soldi o di cibo?
    A lei la risposta.

  • bartolo |

    caro montilla,
    vorrei asprimerle tutta la mia stima.
    bartolo iamonte

  • pasquale montilla |

    La Calabria quella vera in ginocchio.Una poverta’che va oltre l’indignazione.Ripeto da medico di strada non posso che annotare quanto sia stata maltrattata la gente di Calabria.Sono riusciti a rubargli anche il portafoglio vuoto e le scarpe bucate con sistematico cinismo.I parassiti politici si nutrono di mandati regionali a 6 cifre mentre a chi tira a campare gli propongono promesse e speranze negate.Disoccupazione giovanile allarmante,licenziamenti di massa che somigliano ad una deportazione di massa nazista (ti nego il lavoro quindi ti comincio ad uccidere lentamente),chi alza il tono della protesta democratica e civile eliminato .A quaranta giorni dal voto nazionale nessuna segreteria di partito aperta alle passioni (decide il porcellum).Sono fuori dalla realta’e senza anima un vero porto della miseria.Sinceramente le responsabilita’da attribuire al bipolarismo di due partiti vuoti per anni di buon senso pratico civile.
    Pasquale Montilla

  • Patrick Wild |

    Ce l’ho. Ce l’ho. Avevo già visto (ahimè) il delirio di Scopelliti dal video del Fatto Quotidiano ed ero sicuro che la parte sulla classe dirigente mi ricordasse qualcosa, ma non ricordavo bene che cosa.
    Ora mi è venuto in mente!


    Un giovane Cuffaro che si rivolge a Falcone (se non erro appena passato agli Affari Penali) accusandolo – assieme agli altri – di una volgare aggressione alla classe dirigente, la migliore classe dirigente della Sicilia. Alè! La somiglianza è paurosa. Auguro a Scopelliti di non fare la stessa fine di Vasa Vasa

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