Colpo di coda a Torino: per la ‘ndrangheta Gratteri e Caselli rompono le scatole – Lettura (testuale e non inventata) delle intercettazioni

Chivasso (Torino), ore 12.17 del 15 gennaio 2012. A Piazza d’Armi la sala ascolto della Procura di Torino capta il dialogo tra Pietro Marino e (verosimilmente) Paolo Siclari a bordo di una Renault Clio.

Il primo interlocutore è un reggino che vive a Chivasso.

Il secondo, detto Bastiano, è nato a Chivasso ma le sue origini sono calabresi.

Secondo la Procura – che il 25 ottobre ha spiccato nei loro confronti mandato di arresto per associazione a delinquere di stampo mafioso nell’ambito dell’operazione Colpo di coda andata in onda la scorsa settimana in Piemonte – fanno entrambi parti del “locale” di ‘ndrangheta di Chivasso.

L’ordinanza di custodia cautelare – firmata il 10 ottobre dal Gip Giuseppe Salerno su richiesta dei pm Monica Abbatecola e Roberto Sparagna – ha portato alla luce il radicamento della ‘ndrangheta a due passi da Torino e le strette connessioni con la politica. Non abbassiamo la guardia, ha detto il colonnello Roberto Massi che guida il Comando provinciale dei carabinieri di Torino spiegando che, dopo l’operazione Minotauro, "la 'ndrangheta ha tentato di riorganizzarsi sul territorio ma la risposta delle istituzioni e' stata immediata e forte".

Vale la pena di trascrivere integralmente la chiacchierata tra i due. Alla fine capirete perché.

PIAZZA D’ARMI

Siclari: va bene….

Marino: e chiiii…

Siclari: no a me da una parte o un'altra non è che…. mi ha detto di venire qua… tanto Ciccio fa la notte… ha fatto la notte… è uscito…incomprensibile… parte….

Marino: che cosa?…Lei dove sta?

Siclari: Si, via Momo 21

Marino: ehhh…….

Siclari: Sono…ci sono delle occasioni che se non ti stai attento….. ora, ora là…… là sotto (ndr in Calabria) …là sotto nel giro…guarda dove sono….che avevano, avevano programmato di ammazzare Pignatone (ndr riferendosi all’ Procuratore Capo della Repubblica di Reggio Calabria)

Marino: ..mhmm..

Siclari: ..e lui (ndr. Pignatone) se ne è accorto…

Marino: (sorride)

Siclari:…e ora quelli che gli capitano nelle mani…

Marino: ..eh, ma lui….

Siclari: ..li massacra! (ndr. riferendosi a personaggi 'ndranghetisti arrestati)

Marino: ..lui (ndr. Pignatone) è furbo…Pignatone..

Siclari: (sorride)..dove sono?!..Caselli a Torino (ndr. riferendosi al Procuratore Capo della Repubblica di Torino, Gian Carlo Caselli)...Gratteri a Locri (ndr. riferendosi al Procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri)

Marino: …Pignatelli (ndr probabilmente pronuncia erroneamente il cognome del Procuratore Pignatone) non ci da fastidio…

Siclari: Mannaggia la (ndr bestemmia) …se sale con l'aereo…incomprensibile..

Marino: ..ma che viene a fare..?!? …..si accavallano le voci……va beh, ma no,

qua a Torino dico…

Siclari: Ahhh...(ndr. come se avesse capito il senso della frase del Marino)

Marino: ..perché…e che dobbiamo fare…qua la gente, lavorano tutti…al massimo….

Siclari: Si, si..si….

Marino: ..se non lavorano… loro (ndr. riferendosi ai Procuratori della Repubblica) sanno chi è che non…

Siclari: Certo che sanno chi è che lavora e chi non lavora…

Marino: ..gente che lavora la devono lasciare lavorare… che lavorino in pace… (ndr. altra bestemmia), c'è gente che si alza alle cinque di mattina, come me per dire…

Siclari: eehh…

Marino: ..vengono a rompermi i coglioni a me… mi alzo alle cinque.. alle cinque sono già nel bar…

Siclari:..certo..

Marino: …sono già in giro dalle tre….. poi vado a coricarmi ad una certa ora e poi vado di nuovo a lavorare alle cinque fino alle dieci della sera…e venite da me a rompermi le palle! Ma andate vedere.. vedete…vedete..ehhh…

Siclari: …vedete…

Marino: …quelli che non hanno lavoro ed hanno le macchine grosse… io una macchinona grossa non me la posso comprare…

Siclari: Ma..ma anche se te la potresti comprare…non la devi comprare!

Marino: ..ma non me la posso comprare…

Siclari: ma anche se potresti….non la devi comprare!

Marino: ..incomprensibile…devo cacciare i soldi….eh…e a fare…

Siclari: Perchè…

Marino: ..incomprensibile..

Siclari: Perchè sono..sono segni di…di stupidità! (ndr. riferendosi al fatto di comprare e farsi vedere con macchine di grossa cilindrata e che farebbero insospettire le Forze di Polizia)

Marino: ..certo..

Siclari: Ecco, sono segni di stupidità, no?

PIGNATELLI, GRATTERI
E CASELLI

Ora che avete letto la trascrizione integrale, analizziamola insieme. Cosa dice?

Sostanzialmente tre cose:

1)  che i due parlano algidamente dell’attentato a Pignatone anche sein realtà si tratta del famoso bazooka trovato il 5 ottobre 2010 davanti al Palazzo di Giustizia (…là sotto nel giro…guarda dove sono….che avevano, avevano programmato di ammazzare Pignatone) ed evidenziando la superficialità (sono…ci sono delle occasioni che se non ti stai attento...) affermano che per gli autori del gesto sarebbero state gatte da pelare (e ora quelli che gli capitano nelle mani…li massacra)

2)  che Pignatelli (cioè Pignatone) per Marino non dà fastidio

3) che Gratteri e Caselli invece rompono gli zebedei (vengono a rompermi i coglioni a me… mi alzo alle cinque.. alle cinque sono già nel bar…e venite da me a rompermi le palle! Ma andate a vedere.. vedete…vedete..ehhh...).

BALLE A PIEDE LIBERO

Ho voluto trascrivere fedelmente la trascrizione perché nei giorni scorsi – per motivi imprescrutabili ma qualche idea, essendo un bambino di modesta intelligenza me la sono fatta – alcuni media (dalla Calabria) hanno fatto a gara per sparare titoli e servizi sulla preparazione di attentati a Pignatone, Caselli e Gratteri. Tanto che il 26 ottobre la Procura di Torino è stata costretta a definirle “chiacchiere senza fondamento”.

Ora a voi farvi un giudizio. Sul modo di fare giornalismo e dare in pasto all’opinione pubblica una realtà distorta. Che forse a qualcuno fa comodo. O serve come il pane.

Domani torno con un altro spaccato interessante dell’operazione Colpo di coda.

1 – to be continued

r.galullo@ilsole24ore.com

  • bartolo |

    caro galullo,
    se per magia qualche pazzo dovesse augurare per i compleanni di pignatone, gratteri e caselli di morire ammazzati per mano della ndrangheta, la terna sarebbe il primo caso di immortalità di esseri viventi.

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