Operazione Black hawks/2 Il “bancomat San Marino” per le cosche è aperto anche quando in Italia è festa

Cari amici di blog da ieri sto approfondendo l’operazione Black Hawks con la quale la Procura e la Gdf di Milano, capitanata dal comandante Vincenzo Tomei, hanno inferto una mazzata a presunti riciclatori in affari con le cosche di ‘ndrangheta Facchineri (ormai non fa più notizia che a Milano i Facchineri siano di casa come in Calabria).

Ieri scrivevo (e rimando al post in archivio) che la Procura e la Gdf – nell’ordinanza – danno conto del deposito di ingenti somme di denaro che tra il 2007 e il 2008 sono state depositate a San Marino. Tra gli indagati il duo rappresentato da Gianluca Giovannini* e O.P. (entrambi arrestati) che al tempo stesso risultano vittime e carnefici dei cugini Facchineri dai quali ricevono soldi che devono restituire poi con interessi usurari. Il duo G.-P., sempre secondo la Procura, utilizza poi a strozzo i soldi ricevuti dalla “Banca Facchineri”.

E da dove li prelevano i soldi che devono restituire mensilmente? Ma Da San Marino parblue!

E già, ma può accadere che le scadenze non vengano rispettate. Come quella volta che – il 30 maggio 2008 – P. e G.* chiedono e ottengono dal “buon PeppeFacchineri una dilazione di pagamento, inizialmente previsto per il 3 giugno e poi protogato al 5 giorno (capite: stiamo parlando di una proroga, strappata coi denti, di 48 ore!).

I due – nonostante come scrive a chiarissime lettere il pm Giuseppe D’Amico e sottoscrive il Gip Luigi Varanelli siano perfettamente a conoscenza e anzi sfruttino il calibro mafioso delle famiglie Facchineri e Mancuso nei loro strozzinaggi e nelle loro truffe – si permettono anche il lusso da scherzare, programmando, a sorpresa, di restituire i soldi ai Facchineri il 3 giugno. E sapete perché? Perché tanto a San Marino “la non è festa, non fanno la festa, quindi ci agganciamo lì, sei stato bravissimo”, dice Giovannini*. “Il che – conclude il Gip – evidenzia la disponibilità da parte dello stesso di rapporti bancari nella Repubblica di San Marino”. E per farsi capire meglio la frase, il Gip, la sottolinea pure.

Uno si domanda: ma il “bancomat San Marino” quanto mette in un giorno nelle tasche di Giovannini* e P. per fargli saldare i debiti con la “Banca Facchineri”? Velo dico io (non sono bravo: lo copio dall’ordinanza): 16.570 euro sull’unghia, ai quali si aggiungono i 35 mila (non si presi da dove) che ai Facchineri deve un altro arrestato, vale a dire S.S. (detto “stencio”). Insomma un circolo vizioso: i presunti riciclatori prendono soldi dai Facchineri e dai Mancuso, secondo l’accusa li puliscono, mettono l’equivalente in gran parte nelle banche di San Marino, da dove li riprendono alla bisogna per onorare il debito con la ‘ndrangheta e così via all’infinito (anzi, meglio: a tempo indeterminato).

Una fatica! Al punto che a un certo punto gli inquirenti registrano il dialogo sul “tornaconto” mensile che Giovannini* e P. avrebbero in questo traffico stressante di assegni, sportelli bancari, debiti e prestiti.

Giovannini* a un certo punto dice: “..sono otto mesi che sbatto dentro gli assegni…”, il che fa presumere agli inquirenti che il “rapporto economico” tra i sodalizi e verso San Marino sia nato nel settembre-ottobre  2007. “Il guadagno è minimo – ripete – otto mesi che sbatto dentro gli assegni…ti dico la verità…1.700 euro a me non mi cambiano un cazzo!” Beato lui: a una famiglia media italiana con capofamiglia disoccupato e moglie casalinga stravolgerebbero positivamente la vita!

P. interviene dicendo che i calcoli erano sbagliati e che il loro guadagno mensile era di 3.500 euro a testa. E qui Giovannini* ammette di essersi sbagliato perché, rilevano la Procura e la Gdf, non aveva calcolato i 2mila euro che doveva mensilmente ai Facchineri e che andavano a compensazione. Insomma: glieli scalavano dal conto! Magari con lo sconto!

Ora mi fermo ma a breve ne leggerete di nuove sulla vicenda.

ALLE ORE 14.46 DEL 3 OTTOBRE 2013 RICEVO SULLA MIA MAIL LA SEGUENTE COMUNICAZIONE CHE PUBBLICO CON PIACERE, CON LA SUA AUTORIZZAZIONE.

INVITO ALTRI INDAGATI E/O IMPUTATI A RENDERMI EDOTTO SUL PROSIEGUO DI QUESTA INDAGINE NEI LORO CONFRONTI. PUBBLICHERO' VOLENTIERI – PER DIRITTO DI CRONACA E INFORMAZIONE - LE LORO MAIL. 

Buon giorno dottor Galullo mi chiamo Giovannini Gianluca protagonista mio malgrado dell'operazione black hawks…volevo solo comunicare che l'intero impianto accusatorio della Procura di milano è crollato e sono stato assolto dalle accuse di usura riciclaggio intestazione fittizia di beni con la relativa aggravante del metodo mafioso. Ho ottenuto il dissequestro totale dei beni e sono invece stato condannato per corruzzione dove ero reo confesso. Tale assoluzione ha riguardato anche i miei coimputati. Il giudice ha ritenuto i fatti insussistenti ed il legame mafioso inesistente….Come vede non sempre ciò che dice e scrive una procura corrisponde a realtà…avrei molto piacere se lei dedicasse due righe alla mia assoluzione….le auguro buona giornata e buon lavoro.
Giovannini Gianluca.

2 – to be continued (la precedente puntata è stata pubblicata ieri, 8 marzo)

r.galullo@ilsole24ore.com

P.S. Ora potete acquistare il mio libro: “Vicini di mafia – Storie di società ed economie criminali della porta accanto” online su www.shopping24.ilsole24ore.com con lo sconto del 10% e senza spese di spedizione